Pittrice scomparsa, analisi sull'auto del marito e del figlio
CronacaL'autopsia sul corpo ritrovato lo scorso 12 novembre non ha accertato le cause del decesso né l'identità della vittima. I Ris sono tornati ad analizzare la Fiat 600 dei familiari
E' ancora avvolta nel mistero la sorte di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa da Giulianova (Teramo) il 9 ottobre. L'autopsia sul corpo ritrovato il 12 novembre non ha infatti chiarito né l'identità né le cause del decesso, anche se gli investigatori ritengono che il cadavere sia proprio quello della donna scomparsa. I carabinieri del Ris di Roma hanno analizzato a Giulianova l'auto di proprietà di Giuseppe e Simone Santoleri, marito separato e figlio della donna, indagati per omicidio.
Le analisi sulla Fiat 600
L'auto era già stata sequestrata una prima volta e poi dissequestrata. La nuova ispezione è stata effettuata dopo il ritrovamento del cadavere lungo una scarpata a Tolentino, in provincia di Macerata. L'obiettivo è verificare se a bordo della Fiat 600, su pneumatici, paraurti o all'interno dell'abitacolo, ci siano tracce tali da indicare il passaggio dell'auto dalle campagne del paese marchigiano. L'ex marito di Renata Rapposelli afferma di aver fatto un percorso distante dal luogo del ritrovamento e di aver accompagnato la donna fino alle porte di Loreto. Secondo fonti investigative, ci vorrà comunque tempo per avere delle risposte certe.
L'autopsia senza esito
Il 16 novembre, i medici legali Antonio Tombolini e Loredana Buscemi hanno effettuato l'autopsia sul corpo ritrovato nel Maceratese. Non è stata però sufficiente per chiarire le cause della morte. Sono state fatte varie radiografie e ci si aspetta di avere ulteriori elementi dagli esami di laboratorio entro i 60 giorni accordati al medico legale.
Il tentato suicidio
Le indagini proseguono, mentre si attende una data per un nuovo interrogatorio a Giuseppe Santoleri. Il faccia a faccia con il pubblico ministero di Ancona Andrea Laurino è saltato perché l'uomo è stato ricoverato in gravi condizioni (ed è tutt'ora ricoverato) all'ospedale di Atri per intossicazione da farmaci. L'ipotesi più accreditata è quella del tentato suicidio. Si è invece presentato in procura il figlio Simone, che però si è avvalso della facoltà di non rispondere.