Le testimonianze sono state raccolte dalla polizia di Ragusa fra le 59 persone soccorse. Intanto prosegue il rimpallo di responsabilità fra guardia costiera libica e la Ong tedesca Sea Watch
Lo scambio di accuse
Tra l'organizzazione umanitaria e la guardia costiera libica è in corso uno scambio di accuse sulle responsabilità del dramma in mare. Secondo quanto ricostruito, il gommone, quando è entrato in acque internazionali ha iniziato ad imbarcare acqua. Dopo poche decine di minuti è semiaffondato ed è stato avvistato da un elicottero della Marina militare, che ha lanciato l'allarme. Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la motovedetta libica e la nave "Sea Watch 3". Al loro arrivo molti migranti, spiega la Squadra mobile, erano già annegati, altri sono stati subito soccorsi dalla motovedetta libica ed altri ancora, in tutto 59, dall'equipaggio della Ong tedesca che ha recuperato anche il cadavere di un bambino di 2 anni e mezzo, figlio di una superstite. In supporto sono giunte altre navi che hanno recuperato 4 cadaveri, poi trasportati a Pozzallo la sera del 7.
Morti per annegamento
Sono morti tutti per annegamento, come emerso dall'ispezione cadaverica effettuata dal medico legale inviato dalla Procura della Repubblica di Ragusa con l'assistenza della Scientifica. In queste ore la Mobile di Ragusa sta effettuando il riconoscimento dei quattro cadaveri attraverso i superstiti che sono assistiti da un team di psicologi. La madre del bambino giunto cadavere è stata dimessa dopo una notte in ospedale per accertamenti e ha riconosciuto il corpo del piccolo, riferendo che viaggiavano da soli in quanto il marito era già partito mesi prima. I corpi sono stati trasportati a Modica e Scicli che hanno dato disponibilità per la sepoltura alla prefettura di Ragusa. I migranti nelle prossime ore saranno affidati ai centri individuati dalla Prefettura di Ragusa, mentre la madre del bambino morto è già stata affidata ad una struttura protetta.