Rebibbia, caso detenuti evasi nel 2016: a processo l’ex direttore

Cronaca
I tre carcerati erano riusciti a fuggire dal penitenziario romano, calandosi con delle lenzuola dopo aver segato le barre della cella (Fotogramma)
Fotogramma_-_Rebibbia

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex dirigente della casa circondariale romana e per altre 13 persone in servizio nel carcere. Il pm gli contesta il reato di colpa del custode, che avrebbe permesso l’evasione di tre uomini nell’ottobre del 2016

Il 27 ottobre 2016 tre detenuti riuscirono a fuggire dal carcere romano di Rebibbia e per questa ragione la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex direttore della casa circondariale e per altre tredici persone. Agli imputati il pubblico ministero, Nadia Plastina, contesta il reato di colpa del custode, ossia l’inosservanza colposa nelle regole di vigilanza all'interno della casa circondariale.

Rito abbreviato

Tra gli imputati, oltre all'ex direttore, ci sono anche l'allora capo ufficio detenuti del Provveditorato regionale, il capo reparto delle guardie carcerarie e alcuni agenti della penitenziaria. Nella prima udienza, che si è svolta il 13 ottobre davanti al giudice per le udienze preliminari (gup), alcuni degli imputati hanno annunciato di volere essere giudicati con il rito abbreviato. Il procedimento è stato aggiornato al 19 gennaio prossimo.

La fuga dal carcere

I tre detenuti evasi dovevano scontare una condanna all'ergastolo per omicidio, una per tentato omicidio e una per sfruttamento della prostituzione. L’uomo candannato per quest’ultimo reato, lo scorso 11 febbraio, è stato individuato e bloccato in provincia di Como. I tre sono riusciti a fuggire dal carcere romano dopo aver segato le sbarre della cella, un danneggiamento che erano riusciti a nascondere coprendolo con una maglietta. Al momento dell’evasione, secondo gli inquirenti, i detenuti avrebbero posizionato delle sagome di cartone sui letti per ingannare i controlli delle telecamere e, una volta raggiunte le mura di cinta, si sarebbero calati fuori dal penitenziario utilizzando bastoni per le scope e lenzuoli.

Cronaca: i più letti