G7 Torino, scarcerato leader di Askatasuna: per lui obbligo di dimora

Cronaca
g7_torino_ansa

Il gip del Tribunale del capoluogo piemontese convalida l'arresto ma non accoglie la richiesta della Procura di custodia cautelare per Andrea Bonadonna, arrestato sabato dopo gli scontri a Venaria Reale in occasione del summit

Andrea Bonadonna, leader del centro sociale Askatasuna, è stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di dimora a Bussoleno, comune della Val di Susa. L’uomo è stato arrestato sabato sera dopo il corteo anti-G7 a Venaria Reale, sfociato in scontri con le forze dell’ordine. La procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip Irene Gallesio del tribunale di Torino ha deciso per la scarcerazione dopo aver convalidato l’arresto.

Le accuse

Su Bonadonna pendono tre accuse: essere intervenuto per impedire il fermo di un giovane manifestante durante il corteo, "violenza a pubblico ufficiale” e lesioni ai danni di due agenti di polizia. Nelle risposte al giudice il leader di Askatasuna ha sempre respinto l’ipotesi di un suo intervento per impedire l’arresto. 

La lettera di Bonadonna: “Sono sereno nel cuore”

In attesa dell’udienza per la convalida del suo arresto, Bonadonna aveva scritto una lettera dal carcere, pubblicata poi su un sito web di area autonoma, descrivendo il suo stato d’animo: “Sereno nel cuore, lucido nella mente, solo un po' stanco (per usare un eufemismo) e provato dalle fatiche delle giornate di lotta e di lavoro appena trascorse”. Bonadonna si rivolge ai suoi "compagni", e nella lettera parla di "gioia per le migliaia e migliaia di voci e di corpi" scese in piazza contro il summit, di "determinazione nonostante l'isolamento fatto di sbarre e muri" e di "amore" per i gesti di solidarietà che gli sono arrivati.

Gli scontri a Torino e Venaria durante il G7

I primi scontri tra manifestati e forze dell’ordine si sono verificati venerdì 29 settembre a Torino quando i dimostranti hanno cercato di raggiungere Piazza Carlina aggirando il cordone formato dalla polizia. Il giorno dopo le tensioni si erano spostate a Venaria Reale, dove si svolgevano i lavori del summit. Circa 1000 manifestanti hanno cercato di raggiungere il luogo, respinti dagli agenti in tenuta antisommossa che hanno risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi, fumogeni e bombe carta.

Cronaca: i più letti