G7 Torino, chiesto il carcere per leader del centro sociale Askatasuna

Cronaca
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Andrea Bonadonna è stato arrestato sabato, a Venaria Reale, dopo gli scontri con le forze dell’ordine durante il corteo contro il summit internazionale del Lavoro. Il comitato organizzatore delle manifestazioni ha annunciato una nuova iniziativa per il 3 ottobre

La procura di Torino ha chiesto la custodia cautelare in carcere per Andrea Bonadonna, il leader del centro sociale Askatasuna arrestato sabato sera a Venaria Reale (Torino) dopo il corteo anti-G7 sfociato in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

Le accuse

I capi d'accusa per Bonadonna sono tre. Il primo, secondo quanto si apprende, è la "violenza a pubblico ufficiale" e riguarda una pluralità di episodi avvenuti a Venaria nel corso del corteo, contestati in concorso con altri partecipanti non identificati. Vi è poi la resistenza, che si riferisce al suo intervento in occasione del fermo di un manifestante, e le lesioni ai danni di due agenti di polizia. Il leader di Askatasuna ha risposto alle domande del giudice ma ha respinto la tesi degli inquirenti sui motivi per i quali si è staccato dal corteo e si è avvicinato ai poliziotti che stavano bloccando un manifestante: la sua intenzione non sarebbe stata di impedire l'arresto.

Domani una nuova iniziativa del comitato anti-G7

Stamattina, intanto, Reset G7, il comitato che ha organizzato le manifestazioni di protesta, ha convocato una nuova iniziativa a Torino per domani, martedì 3 ottobre, anche a fronte dell’arresto di Bonadonna e del 23enne Anthony Pecoriello. Lo slogan è "Ci riprendiamo piazza Carlina", luogo del centro storico in cui soggiornavano i partecipanti al summit internazionale: “Quando il circo chiude - si legge nell'annuncio - rimane la città con il suo territorio, i suoi problemi e i suoi abitanti. Il 3 ottobre, alla faccia dei sette pagliacci, ci riprendiamo piazza Carlina con un presidio musicale. Sarà l'occasione per chiedere la liberazione dei due arrestati durante le mobilitazioni contro il G7. Perché ribellarsi è giusto, ribellarsi è necessario, ribellarsi tocca a noi".

Gli scontri di venerdì e sabato

Le manifestazioni contro il G7 di Torino erano iniziate venerdì 29 settembre e si erano verificati degli scontri con le forze dell’ordine quando i dimostranti avevano tentato di raggiungere piazza Carlina aggirando i cordoni di polizia. Il giorno dopo le tensioni si erano spostate a Venaria, vicino al capoluogo piemontese, dove si stavano svolgendo i lavori del summit nell’omonima Reggia che i circa mille manifestanti hanno cercato di raggiungere. Ne è nato un fitto lancio di petardi, fumogeni e bombe carta al quale gli agenti in tenuta antisommossa hanno risposto con i lacrimogeni.

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