Napoli, indagato il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa

Cronaca
Lucio D'Alessandro in una foto d'archivio

Lucio d’Alessandro ha ricevuto l'avviso di conclusione indagini: l’ipotesi è che possa aver favorito il figlio dell’ex ministro Zecchino nell'assegnazione di un posto di ricercatore. Si profila un concorso in abuso d'ufficio. Lui precisa: “Comportamenti trasparenti”

Il rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d'Alessandro, è indagato dalla Procura di Napoli. L’ipotesi, secondo quanto riportato da diversi giornali, è quella che possa aver favorito un figlio dell'ex ministro Ortensio Zecchino, nell'assegnazione di un posto di ricercatore nel suo ateneo. Il concorso sotto esame risale al 2003, quando il professore non ricopriva l'attuale carica, assunta solo nel 2011. 

Zecchino e il figlio non indagati

L’ex politico, ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica tra il 1998 e il 2001, non risulta indagato. E anche suo figlio Francesco non è stato iscritto nel registro degli indagati.

Ipotesi di concorso in abuso di ufficio

A d'Alessandro e ad altri tre componenti della commissione è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini. Per il rettore del Suor Orsola, al termine dell'inchiesta condotta dal pm Graziella Arlomede, è stata avanzata l'ipotesi di concorso in abuso di ufficio.

La replica del rettore

Il rettore Lucio d’Alessandro ha replicato con una nota di precisazione: "L'eco mediatica della notizia mi addolora e mi sorprende. Sono assolutamente sereno circa la legittimità dei miei comportamenti ma ritengo doveroso dover precisare due punti nodali". D’Alessandro spiega che “si tratta di una vicenda giudiziaria complessa che trae origine da un concorso del 2003, a margine del quale si sono succeduti numerosi ricorsi amministrativi, mentre io soltanto dal maggio del 2011 ho iniziato a ricoprire la carica di Rettore. Da allora mi sono limitato a dare seguito alle decisioni assunte dalla magistratura amministrativa". Inoltre, precisa, “sono convinto di aver tenuto sempre comportamenti legittimi e trasparenti: la legge attribuisce la nomina del membro interno della Commissione esaminatrice di cui si parla al Consiglio della Facoltà di Lettere - Facoltà della quale non faccio parte - e non già al Rettore, cui spetta un mero compito di verifica formale degli atti”.

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