Concorsi truccati e corruzione, arrestati 7 docenti universitari

Cronaca

In tutto sono 59 gli indagati nell’inchiesta nata dopo le presunte pressioni di alcuni professori per spingere un ricercatore a ritirare la propria domanda allo scopo di favorirne un altro. La ministra Fedeli: a ottobre codice di comportamento realizzato con l'Anac

Si sarebbero spartiti cattedre universitarie e avrebbero truccato dei concorsi. Per questo, con l'accusa di corruzione, sono stati arrestati e messi ai domiciliari sette professori universitari di importanti atenei italiani. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Firenze, guidata da Giuseppe Creazzo, è stata svolta dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito le misure cautelari. Oltre ai 7 agli arresti domiciliari, sono scattate 22 misure interdittive allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi, sempre per reati di corruzione. I fatti contestati si riferirebbero all'anno 2012/2013. La minsitra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha detto di "voler andare fino in fondo alla vicenda", e ha annunciato un codice di comportamento per l'Università realizzato insieme ad Anac.

Indagate in tutto 59 persone

Nell'inchiesta, che riguarda tutto il territorio nazionale, risultano indagate complessivamente 59 persone. Tra le persone finite nelle indagini ci sarebbe anche l'ex ministro Augusto Fantozzi, che ha ricoperto la carica di titolare delle Finanze nel governo Dini e di ministro del Commercio con l'estero nel primo governo Prodi.
Secondo quanto spiegato, le indagini sono partite dal presunto tentativo da parte di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore, in possesso di un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli in cambio l'abilitazione nella tornata successiva.

La "chiamata alle armi"

Secondo quanto emerso, in un'intercettazione uno dei docenti, componente della commissione giudicante, affermerebbe di voler favorire il suo candidato, contrapposto a quello di un collega, esercitando la sua influenza con una vera e propria "chiamata alle armi" rivolta agli altri commissari a lui più vicini.
Le indagini, spiega la GdF in una nota, hanno consentito di accertare "sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario",  - alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Miur -, finalizzati a rilasciare abilitazioni "secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori", per soddisfare "interessi personali, professionali o associativi".
I finanzieri hanno eseguito oltre 150 perquisizioni domiciliari in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Per 7 docenti che figurano tra gli indagati il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione, circa la misura interdittiva dalla professione, dopo l'interrogatorio.

Fedeli: “A ottobre codice di comportamento”

"Voglio andare fino in fondo", ha detto la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, aggiungendo che entro ottobre arriverà una sorta di codice di comportamento sull'università sul quale il Miur da mesi sta lavorando insieme all'Anac nell'ambito delle iniziative anticorruzione. "La bozza è pronta da luglio, ora è in consultazione e vogliamo concludere assolutamente entro ottobre", ha spiegato.

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