Fedeli: sì allo smartphone in classe. Da venerdì commissione al lavoro

Cronaca
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Il ministro dell'Istruzione: "Strumento che facilita l'apprendimento". Ora gli esperti lavoreranno a linee guida che verranno poi comunicate agli istituti per adattarsi alla novità.  Il Codacons: "È una follia"

L’anno scolastico 2017-2018 potrebbe essere ricordato come quello in cui è stato autorizzato l’uso degli smartphone in classe. La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha fatto sapere che "da venerdì prossimo una commissione ministeriale s’insedierà per costruire le linee guida" per l’utilizzo dei cellulari in aula. "Entro breve tempo", ha aggiunto Fedeli, "avrò le risposte e le passerò con una circolare agli istituti". 

"Una straordinaria opportunità"

Fedeli ha spiegato, in un’intervista a Repubblica, che è consapevole del fatto che non si possa continuare a separare il mondo dei ragazzi da quello della scuola. Lo smartphone è "uno strumento che facilita l’apprendimento" e per questo utilizzarlo tra i banchi, per il ministro, potrebbe essere "una straordinaria opportunità". Il dispositivo, però, va governato: "Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano è probabile che non impari nulla, che s'imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo. Questo vale anche a casa". Ma se lo studente è guidato da un insegnante preparato e da genitori consapevoli, "può imparare cose importanti attraverso un media che gli è familiare: internet. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico", ha assicurato Fedeli. 


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