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Come funziona l'autovelox: le nuove norme in vigore

Cronaca
Segnalazione di autovelox in via Palmanova a Milano (Fotogramma)

Cartelli di avviso del controllo elettronico della velocità, distanze massime e minime, invio delle foto e rispetto della privacy: come cambiano le regole

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Tra le nuove norme introdotte dal ministero dell'Interno per il contrasto degli incidenti stradali, alcune novità riguardano gli autovelox. L'obiettivo principale è che questi dispositivi non siano più usati solo con fini sanzionatori ma che contribuiscano appunto alla riduzione degli incidenti (solo nei primi sei mesi di questo 2017 hanno già fatto 800 vittime).

Le "nuove" norme

La stretta voluta dal ministro dell'Interno Marco Minniti con la direttiva del 21 luglio 2017 arriva a quasi otto anni di distanza dall'ultima, firmata dall'allora ministro Roberto Maroni. Come detto, riguarda anche il controllo elettronico della velocità. Spetterà ai prefetti dare attuazione alla direttiva, che comprende una serie di interventi per migliorare la collocazione e l'utilizzo di autovelox, tutor e telelaser. Alcuni esperti, anziché definirle nuove, hanno parlato di "vecchie regole rispolverate e sintetizzate meglio".  

Tutor e altri controlli: distanze minime

I tutor, dispositivi di controllo della velocità media, non devono essere impiegati su tratti stradali troppo brevi: la distanza minima tra l'ingresso e l'uscita del tratto lungo cui si esegue il controllo non deve essere inferiore a 500 metri se il limite di velocità non supera i 60 km orari, un chilometro se invece è superiore o uguale ai 100 orari. In tutti i casi l'arrotondamento resta quello classico, con una riduzione a favore del trasgressore pari al 5% del valore rilevato, per un minimo di 5 km orari.

Utilizzo degli autovelox

Tutti gli strumenti di controllo della velocità, inoltre, devono essere approvati dal ministero dei Trasporti e vanno tarati almeno una volta l'anno. Possono essere utilizzati solo dai servizi di polizia locale e stradale (mai da società private), gli stessi enti che devono effettuare anche la convalida delle immagini prodotte dalle apparecchiature e la sottoscrizione delle multe.

Fotografie e rispetto della privacy

Le immagini possono essere memorizzate dagli apparecchi solo in caso di infrazione, e le foto possono essere trattate e viste solo dalla polizia, che le conserverà (senza inviarle a casa del trasgressore) solo per il tempo strettamente necessario all'applicazione delle sanzioni e all'eventuale definizione dei ricorsi dal giudice. Inoltre, non è possibile effettuare il rilevamento della velocità attraverso la ripresa fotografica frontale dell'auto se l'apparecchio permette la memorizzazione di immagini che consentono di identificare le persone che si trovano a bordo. Le riprese frontali sono possibili soltanto nel caso in cui i dispositivi siano impiegati per la contestazione immediata delle violazioni oppure gli stessi siano provvisti di un programma che provvede all'oscuramento automatico delle immagini.

Segnalazione degli autovelox e spese

Le postazioni devono essere preventivamente segnalate e ben visibili (quindi deve essere possibile vedere anche gli agenti impegnati nel rilevamento), con cartelli che avvisano gli automobilisti ad almeno 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali, a 150 metri nel caso di strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento, e a 80 sugli altri tratti. Importante: la distanza massima tra il cartello e l'autovelox non può superare i 4 km, altrimenti la multa è illegittima. Gli autovelox che valgono per entrambe le corsie, inoltre, devono essere segnalati in entrambe le direzioni di marcia. Le eventuali spese per l'accertamento della multa, infine, gravano sull'automobilista e devono poter essere documentate.


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