Terrorismo, espulso uomo che minacciava di avvelenare l’acqua di Roma

Cronaca
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 L’uomo, un cittadino marocchino, aveva esultato per l’attentato al Bardo di Tunisi e affermava di poter attaccare la capitale e il Vaticano. Salgono a 203 le espulsioni di persone che gravitano negli ambienti dell'estremismo religioso

Con un provvedimento firmato dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, è stata eseguita l'espulsione per motivi di sicurezza nazionale del cittadino marocchino Noureddine Laaraj, 37 anni, detenuto per reati inerenti gli stupefacenti.

Aveva inneggiato all’attentato a Tunisi

L’uomo era già stato inserito dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria nel "primo livello di analisi” (Alto) per aver esternato il proprio compiacimento in occasione dell'attentato al Museo del Bardo di Tunisi, ritenuto “una giusta risposta all'intervento militare della Coalizione internazionale nei Paesi di religione musulmana”. Il 37enne aveva anche assicurato che non avrebbe avuto difficoltà né ad entrare nello Stato Vaticano per compiere atti violenti né ad avvelenare la rete idrica di Roma.

71esimo rimpatrio del 2017

 Con questo rimpatrio, il 71esimo del 2017, diventano 203 le espulsioni di soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso eseguite con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.

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