Estate rovente: ad agosto 3,9 gradi in più della media

Cronaca
Il Po in secca all'altezza di Borgofranco, in provincia di Mantova (Fotogramma)
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Nuovo allarme di Coldiretti: la siccità continua anche in questo mese. L'agricoltura sta subendo perdite per oltre 2 miliardi di euro. Al Nord è allarme per i livelli del Po e dei laghi

Agricoltura e allevamento in ginocchio in Italia dove si sta registrando una delle estati più calde degli ultimi anni. La denuncia arriva dalla Coldiretti che, in una nota, spiega come le temperature (LE PREVISIONI) registrate nel mese di agosto siano di circa 3,9°C superiori alla media storica del periodo.

Aumenta il caldo diminuiscono le piogge

Stando a quanto riferito dall'associazione degli agricoltori sulla base dei dati Ucea, anche le precipitazioni piovose sono diminuite ad agosto del 62,3%: assieme ai numeri già preoccupanti di giugno e luglio, si è arrivati così a una siccità e a una crisi idrica di portata storica su tutta la Penisola. Nello specifico, precisa la Coldiretti, a giugno la temperatura è stata superiore di 3,1°C rispetto alla media, mentre a luglio si è registrato un aumento di 1,2°C. Le piogge, poi, sono calate del 31,5% rispetto alla media a giugno; e del 41,6% a luglio. La mancanza d'acqua, unita al caldo insopportabile, avrebbe finora causato – secondo quanto riportato dall'associazione – oltre 2 miliardi di euro di danni alle coltivazioni e agli allevamenti. Lo stesso livello idrometrico del Po nei pressi di Boretto ha raggiunto i –2,92 metri, mentre lo stato di riempimento dei laghi va dal 42% per il Maggiore al 38,8% per quello di Como e fino al 25,6% per il Garda.

I danni all'agricoltura

Fra i settori di produzione più colpiti, secondo la Coldiretti, ci sono quello dei cereali, del pomodoro da industria, il lattiero-caseario, quello dell'olio di oliva, gli ortaggi i legumi. Inoltre negli allevamenti si sta verificando una scarsità di foraggio per l'alimentazione del bestiame con prati e pascoli secchi, mentre il caldo torrido ha provocato stress e fatto crollare la produzione di latte. Infine il miele che con le 10mila tonnellate di produzione ha registrato, quest'anno, uno dei risultati peggiori della storia dell'apicoltura moderna da almeno 35 anni. Secondo i coltivatori ciò dipende in buona parte delle diffuse gelate primaverili a cui ha fatto seguito il caldo e la siccità che ha colpito i fiori, senza dimenticare gli incendi che hanno fatto strage di decine di milioni di api.

La crisi del pomodoro

La produzione di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve - sottolinea la Coldiretti - è stimata in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10% e la campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni anche se in leggero aumento rispetto allo scorso anno, che è stata però pessima in termini quantitativi con 182mila tonnellate, in calo del 62% rispettoal 2015. A complicare i risultati causati dal clima ci sarebbe, infine il rischio di diffusione sul mercato alimentare di prodotto straniero spacciato per italiano. Il riferimento della Coldiretti è soprattutto alle importazioni di concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina che sono aumentate del 43% nel 2016 e sono state favorite anche - denuncia l'associazione - dalla mancanza dell'obbligo di indicare la provenienza nelle confezioni. Attualmente l'etichettatura di origine è obbligatoria solo per la passata di pomodoro, ma la Coldiretti chiede che venga estesa a tutti i derivati, dal concentrato ai sughi fino al ketchup.

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