Pasta e riso, obbligatoria l'origine in etichetta: ecco cosa cambia

Cronaca
Sulle etichette della pasta saranno indicati provenienza e luogo di macinazione del grano (Archivio Fotogramma)
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Sulle confezioni sarà necessario indicare il luogo di raccolta, di confezionamento e (per il grano) di macinazione. L'obiettivo è fa crescere la trasparenza sui prodotti made in Italy

Arriva anche per pasta e riso l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta. È la novità contenuta in due decreti firmati dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, e da quello dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Si parte con una sperimentazione di due anni, con una norma che ricalca quella già in vigore per i prodotti lattiero caseari. Ecco che cosa prevedono i nuovi regolamenti.

Grano, pasta e riso

Il decreto prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia abbiano obbligatoriamente indicate in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello in cui viene macinato. Se queste operazioni avvengono nel territorio di più Paesi, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture "Paesi UE", "Paesi NON UE" e "Paesi UE E NON UE". Se il grano è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, si potrà optare per una quarta dicitura. Ad esempio: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE". Tre sono le informazioni obbligatorie che dovranno essere riportate sull'etichetta delle confezioni di riso: il Paese di coltivazione, quello di lavorazione e quello di confezionamento. Mentre, in caso di provenienza "mista", valgono le stesse diciture previste per il grano.

180 giorni per adeguarsi alle nuove etichette

Le indicazioni sull'origine dovranno, inoltre, essere apposte in etichetta in un punto evidente in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili. Quanto alla tempistica, i provvedimenti prevedono una fase di 180 giorni per l'adeguamento delle aziende a nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte.

 

L'Iter dei decreti

I decreti italiani anticipano la disciplina europea che dovrebbe diffondere misure simili in tutti i Paesi membri. Per questo, le misure decadranno in caso di piena attuazione dell'articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1169/2011, che prevede i casi in cui debba essere indicato il paese d'origine o il luogo di provenienza dell'ingrediente primario utilizzato nella preparazione degli alimenti. Perché si arrivi al compimento delle misure comunitarie servono atti di esecuzione da parte della Commissione, che ad oggi non sono stati ancora emanati.

L'85% degli italiani chiede trasparenza

La grande maggioranza degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta e il riso: sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.

I commenti di Martina e Calenda

"È un passo storico", ha dichiarato Maurizio Martina. "Puntiamo a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l'agroalimentare Made in Italy. Con questa decisione l'Italia si pone all'avanguardia in Europa sul fronte dell'etichettatura". Parole a cui hanno fatto eco quelle di Calenda: "L'aumento dell'8% delle esportazioni nei primi cinque mesi del 2017 - ha commentato il ministro dello Sviluppo economico – dimostra quanto l'Italia guadagni dall'internazionalizzazione. Per portare più piccole e medie imprese a internazionalizzarsi dobbiamo concludere accordi commerciali come quello con il Canada che rimuovono gli ostacoli e le barriere tariffarie. Ma allo stesso tempo dobbiamo tutelare i consumatori e i lavoratori con regole chiare e trasparenza sui prodotti commercializzati. I decreti che abbiamo firmato oggi rispondono proprio a quest'ultima esigenza: garantiscono una scelta consapevole".  

 

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