La stagione che sta per chiudersi è la seconda più afosa da quando sono iniziate le rilevazioni, nel 1880. Lo rileva Coldiretti sulla base di un'elaborazione dei dati divulgati dalla NASA's Goddard Institute for Space Studies. Domenica breve tregua del caldo. PREVISIONI
Un fine settimana con temperature più sopportabili, soprattutto domenica, e poi una nuova ondata di caldo durante la settimana. Sono queste le previsioni dei meteorologi (LE PREVISIONI).
Temperature giù di qualche grado
Le correnti fresche che si stanno spostando dall'Europa settentrionale ai Balcani, e che dovrebbero portare temporali e venti forti al Centro e al Sud, hanno spinto la Protezione civile a diffondere per oggi, sabato 17 giugno, un'allerta meteo per Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria. Per domani, invece, è previsto in tutto il Paese tempo sereno o poco nuvoloso, con qualche pioggia isolata tra il sud della Calabria ed il nordest della Sicilia. Dovrebbe registrarsi, però, un evidente calo delle temperature, soprattutto sul versante adriatico: 5 o 6, in media, i gradi in meno. Nel pomeriggio di domenica sono previsti 25 gradi ad Ancona, Pescara, Brindisi e Bari; 26 gradi a Rimini, 27 gradi a Perugia, 28 a Torino, Viterbo, Palermo; 29 ad Aosta, Roma, Firenze e Cagliari; 30 gradi a Bologna e Milano; 32 ad Alghero.
Caldo afoso da mercoledì
Ma già dalla prossima settimana, dicono gli esperti, le temperature sull’Italia torneranno a salire grazie a un nuovo rinforzo dell'alta pressione di matrice africana. I gradi in più dovrebbero registrarsi già lunedì e martedì, su livelli accettabili anche se sopra la media stagionale. Da mercoledì, invece, un’ondata di caldo afoso avvolgerà la Penisola portando il termometro intorno ai 35 gradi. Temperature sopra la media sono previste soprattutto al Centro-Nord. Una quasi totale assenza di precipitazioni, poi, potrebbe aggravare le situazioni di siccità.
Primavera 2017 seconda più calda
Anche per il prossimo luglio, secondo le previsioni, le temperature dovrebbero essere più alte della media. Staremo a vedere. Quel che è certo, dice la Coldiretti, è che la primavera 2017 è stata la seconda più calda del pianeta a livello climatologico da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1880. A dimostrarlo sarebbe un'elaborazione dei dati divulgati dalla Nasa's Goddard Institute for Space Studies (GISS) in occasione della Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità (che l’Onu promuove ogni 17 giugno). I dati dimostrerebbero la tendenza al surriscaldamento del pianeta. “Il 2017 – sottolinea la Coldiretti – si è aperto con il mese di gennaio che si è classificato a livello globale come il terzo più caldo dall'inizio delle rilevazioni; con febbraio, marzo, aprile e maggio che si sono classificati tutti al secondo posto. A maggio la temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani è stata inferiore solo a quella del 2016, con un valore di 0,88 gradi Celsius superiore alla media di riferimento del 1951-1980”. A far registrare valori di temperatura primaverili superiori alla media, continua la Coldiretti, sono stati l'Africa, buona parte del Nord America e l'Europa. Anche in Italia si è registrata, secondo il Cnr, la seconda primavera più calda dal 1800 ad oggi, con un'anomalia di +1,9 gradi, e la terza più asciutta, con un deficit di quasi il 50 per cento rispetto al periodo 1971-2000.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/caldo?src=hash">#caldo</a>, Coldiretti: è la seconda primavera più bollente del pianeta. Analisi Nasa in giornata mondiale lotta alla desertificazione e siccità <a href="https://t.co/mVkmgrx9hf">pic.twitter.com/mVkmgrx9hf</a></p>— Coldiretti (@coldiretti) <a href="https://twitter.com/coldiretti/status/875996912247345153">17 giugno 2017</a></blockquote>
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<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">May 2017 was the second warmest May in 137 years of modern record-keeping: <a href="https://t.co/pWawcMLk1q">https://t.co/pWawcMLk1q</a> <a href="https://t.co/NXoszHnkp8">pic.twitter.com/NXoszHnkp8</a></p>— NASA GISS (@NASAGISS) <a href="https://twitter.com/NASAGISS/status/875368384971649025">15 giugno 2017</a></blockquote>
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