Aveva 68 anni ed era nato a Firenze. Ad annunciarlo la figlia Germana: "è stato un male molto veloce". Dagli esordi a Paese Sera, alla lunga collaborazione come inviato a La Repubblica
E' morto sabato sera a Roma Oliviero Beha. Giornalista e scrittore, ma anche conduttore televisivo e radiofonico, aveva 68 anni. Ad annunciarlo la figlia Germana. "E' stato un male molto veloce. Papà se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici".
Gli esordi
Beha era nato a Firenze il 14 gennaio 1949. Dopo la laurea in Lettere e in Filosofia, aveva iniziato l'attività di giornalista nel 1973, collaborando con 'Tuttosport' e 'Paese Sera'. Nel 1976, era passato a 'Repubblica', dove e' stato inviato fino al 1985, occupandosi di sport e società.
La tv
L'esordio in tv risale del '87, con Andrea Barbato in Va' Pensiero, contenitore culturale in onda su rai3 tutte le domeniche. Ma la grande popolarita' arriva nel '92 con Radio Zorro, programma di servizio di radiorai seguitissimo e premiatissimo, che nel '95 si fonderà con 3131 trasformandosi in RadioZero 3131 e diventerà una sorta di caso subissato dall'interesse degli ascoltatori con un record di 300 telefonate in un'ora e mezza di trasmissione. RadioZero verrà portato anche in tv , con Video Zorro sul Rai3. Poi ci saranno La Gazzetta dello Spot, sempre su Rai3 con Barbato (1989-90) e Brontolo, dal 2010, ancora una volta sulla terza rete del servizio pubblico.
L'amore per il calcio
Giornalista, appassionato di calcio (fece un enorme scalpore nel 1984 la sua inchiesta sui Mondiali dell'82 nella quale sosteneva che la partita tra Italia e Camerun fosse stata combinata) e di società, ma anche grande amante del teatro, per il quale ha scritto testi, e poeta. Tra i suoi titoli, All'ultimo stadio (Selezione Bancarella), Anni di Cuoio (Premio Chianciano) Inverso (Selezione Viareggio).
L'ultimo libro
L'ultimo libro, 'Mio nipote nella giungla. Tutto ciò che lo attende (nel caso fosse onesto)', pubblicato nel novembre 2016 con Chiarelettere, era dedicato a Michele, amatissimo figlio di Germana. Un po' racconto, un po' confessione, un po' pamphlet, ancora una volta uno sguardo crudo e critico sul mondo di oggi.