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Rally Targa Florio, auto fuori strada: morti pilota e giudice di gara

Cronaca
La partenza del rally di Targa Florio del 2017 (LaPresse)

Ferita e in gravi condizioni la figlia del guidatore che era sulla vettura come navigatrice. L'incidente forse causato da un malore. La competizione automobilistica più antica del mondo, che si svolge a Palermo, è stata annullata

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Due morti e fine dell'edizione numero 101 della storica Targa Florio. È il drammatico bilancio della prova speciale numero 3 "Piano Battaglia 1". Le vittime sono il commissario di gara Giuseppe Laganà, 56 anni, e il pilota Mauro Amendolia, messinese di 53 anni. Laganà, originario di Lentini, è stato travolto dalla Bmw Mini Cooper guidata da Amendolia. Gravemente ferita la figlia di quest'ultimo: Gemma, di 27 anni. 

La passione per il rally in famiglia

Mauro Amendolia e la figlia Gemma erano iscritti con il numero 29 alla Targa Florio nelle prove valide per il campionato italiano di rally assoluto conduttori. Correvano con una Bmw mini cooper Jcw per la scuderia Messina racing team. La famiglia Amendolia è appassionata di corse automobilistiche ed entrambe le figlie del pilota rimasto ucciso gareggiavano. L'anno scorso l'equipaggio composto dalle sorelle Gemma e Valentina, su Mini Jcw, aveva partecipato al 13esimo Rally del Tirreno.

Competizione annullata

L’edizione numero 101 della Targa Florio, la competizione automobilistica più antica del mondo, e valida come terza prova del campionato italiano Rally e per il campionato italiano Autostoriche, è stata annullata, dopo l’incidente. La decisione è stata comunicata dagli organizzatori.

Camera car consegnato alla magistratura

L'ufficio stampa della Targa Florio, interpellato da Sky Tg24, ha spiegato che "come da regolamento Fia è stata applicata la comunicazione di crisi". Il camera car è stato consegnato come d'obbligo alla magistratura e l'esame autoptico stabilirà se il pilota è stato colpito da malore. "È un'uscita di strada inconsueta - spiegano dall'ufficio stampa - Perché è a metà di un rettilineo con ancora 200 metri da percorrere prima della curva successiva e 100 metri percorsi da quella passata. Sono gare di velocità, non sarebbe da escludere nemmeno un cedimento meccanico".

Il gentleman-driver: "Troppi controlli sulle auto, pochi sui piloti"

"Le corse, è risaputo, sono pericolose. L'incidente di oggi ce lo ricorda. Poco importa se più o meno di altri sport. Per la sicurezza si fa molto, moltissimo, ma mai abbastanza". È il commento di Dario Pennica, direttore di Sicilia Motori e pilota Gentleman. "Ciò non assolve nessuno, ma non deve risultare una condanna per questo sport (in Italia praticato da almeno 20mila dilettanti,ndr) per gli organizzatori, per tutti gli operatori che lo animano con pure passione come l'ufficiale di gara rimasto ucciso - continua Pennica - Se fosse vero che il pilota è stato colto da malore e la figlia, navigatrice, ha cercato di girare lo sterzo verso l'interno della curva per non finire fuori strada, bisogna risalire alla causa del malore. E ciò riporta alle condizioni di salute dei piloti. Non è possibile che prima del via di una corsa, in pista o ancora di più su strada, si controlli ogni minimo particolare della vettura, e non ci si accerti sulle condizioni di salute dei piloti. Spesso over 40 e quindi a rischio di malori ricorrenti se non ci si prende cura di sé stessi". Pennica chiede "una riflessione sulla prevenzione per fare un passo avanti, anche a rischio di lasciare molti appiedati". Sull'annullamento della gara spiega: "non andava annullata, perché provvedimento inutile e ulteriormente dannoso. Ma gli organizzatori sarebbero stati criticati ancor di più se avessero deciso di continuare. Capisco, pur non condividendola, la loro certamente sofferta decisione".

Nel 2012 un'altra vittima

Il 16 giugno 2012 ci fu un altro incidente mortale durante la Targa Florio, quando perse la vita il navigatore gallese Gareth Roberts, 24 anni, di Camerthen, che correva su una Peugeot 207 in coppia con Craig Breen. Nell'85 morì un altro pilota, Sandro Picone; quella volta avvelenato dai gas di scarico accumulati dentro l'abitacolo per un guasto.
Il primo incidente mortale della corsa più vecchia del mondo, inaugurata da Vincenzo Florio nel 1906, coinvolse il conte Giulio Masetti, che nel 1926 perse la vita sulla sua Delage.