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L’Aquila, il sindaco Cialente: "Ritardi nella ricostruzione pubblica"

Cronaca
Foto d'archivio (LaPresse)

A otto anni dal sisma che il 6 aprile 2009 devastò l'Abruzzo, il primo cittadino si esprime sulle attese nei lavori del settore pubblico: "Problema drammatico". Previsto per il 2022 il completamento di tutto il Comune

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A otto anni dal sisma che il 6 aprile 2009 colpì l’Abruzzo, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, definisce, ai microfoni di Sky TG24, come "drammatico" il problema della ricostruzione pubblica. Mentre quella privata procede e ha dato buoni risultati, anche nel centro storico oltre che nelle periferie, quella pubblica continua ad andare a rilento. “Noi siamo partiti subito con la ricostruzione delle periferie, ma per il centro storico non ci hanno fatto partire fino al marzo 2013”, perché non c’erano i fondi, spiega il primo cittadino (LO SPECIALE SUL SISMA IN ABRUZZO). 

 

"Non solo problema dell'Aquila o dei terremoti, ma di tutta Italia" - Quello della ricostruzione pubblica, per Cialente, "non è solo un problema dell’Aquila o dei terremoti, ma dell’Italia. Questo è un Paese dove fare un appalto pubblico è un percorso a ostacoli, spesso un gioco dell’oca dove devi tornare indietro” (LA RICOSTRUZIONE NELLE SCUOLE). Per il sindaco, inoltre, nel sistema degli appalti si infiltra il malaffare “perché una volta che vengono presi corruttori, corrotti e faccendieri, questi vanno nel 99,99% dei casi in prescrizione”.

 

Tra ritardi e obiettivi per il futuro - Il duomo, a L’Aquila, è l’esempio più significativo dei ritardi: “Per problemi burocratici e per pigrizia del legislatore”, come sottolinea il primo cittadino, la struttura non ha ancora visto l’inizio dei lavori, pur essendo un simbolo della città. Nonostante i ritardi, un obiettivo rimane: per il 2020, dice il sindaco, saranno ricostruiti i centri storici e le aree prioritarie, mentre nel 2022 tutto il comune dell’Aquila sarà ultimato. “Noi adesso siamola città più sicura d’Italia", spiega Cialente, "gli edifici che abbiamo ricostruito hanno vulnerabilità sismica pari a 1, cioè l'adeguamento assoluto”, precisa il sindaco che ricorda che anche le costruzioni esistenti prima del sisma sono state rese sicure.