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Trasporto aereo, stop dei controllori di volo

Cronaca

Disagi a causa di due proteste: la prima è stata proclamata dal sindacato autonomo Cub, mentre il secondo è stata decisa dalle sigle principali. Giovedì invece saranno i tassisti a incrociare le braccia

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Disagi moderati per i due scioperi a carattere nazionale, che hanno interessato il trasporto aereo. Il primo di 24 ore - ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21 – ha interessato il comparto aereo, aeroportuale e indotto ed è stato proclamato dal sindacato autonomo Cub Trasport. Il secondo sciopero, invece, ha interessato i controllori di volo nella fascia oraria 13-17 ed è stato proclamato dalle sigle Leonardo da Vinci, ed il secondo di 4 ore, dalle 13 alle 17, dei controllori di volo proclamato dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl-Ta e Unica.

 

Cancellati il 40% dei voli - Già nei giorni scorsi Alitalia, in vista della doppia agitazione nel trasporto aereo, ha comunicato di "essere stata costretta" a cancellare il 40% dei voli programmati sia nazionali sia internazionali per un totale di 220 voli. Oltre che fornire la lista completa dei voli soppressi e le informazioni dettagliate sulle modalità di riprotezione, consultabili sul sito Alitalia.com, la Compagnia ha inoltre annunciato che attiverà un "piano straordinario" per far volare sui primi voli disponibili, "possibilmente in giornata", il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni. Su alcune rotte domestiche e internazionali, verranno pertanto impiegati aerei più capienti. 

 

La situazione a Fiuminicino

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Giovedì stop dei taxi
- Giovedì infine, dopo il caos dei primi di marzo, tornano a protestare i tassisti, ancora una volta per chiedere regole stringenti su noleggi con conducente e Uber. La protesta questa volta non è unitaria: una serie di sigle preferiscono infatti attendere gli sviluppi del tavolo tecnico del governo che sta definendo le nuove regole

Lo scorso 21 febbraio è stato firmato il protocollo al ministero delle Infrastrutture che prevede la presentazione di nuove regole entro un mese: la scadenza è quindi il 21 marzo, due giorni prima dello stop proclamato per il 23. Al ministero qualcosa si muove: per martedì sono previste riunioni interne per fare il punto della situazione. Le sigle sindacali, in particolare quelle che non hanno aderito all'agitazione, si augurano quindi che subito dopo, vale a dire prima di giovedì, parta una convocazione per l'avvio del confronto vero e proprio.