Parte la campagna informativa del progetto "Care", finanziato con fondi europei. Al migrante garantita continuità delle cure anche se si sposta in altri Paesi europei
Le prime tessere sanitarie elettroniche contenenti i dati di salute e le indicazioni delle cure ricevute sono state consegnate, dall'inizio dell'anno ad oggi, a 342 migranti arrivati in Italia. È uno dei risultati di "Care", "Common approach for refugees and other migrants' health", un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea.
Italia capofila del progetto – Il progetto "Care" ha preso il via ad aprile 2016 e si chiuderà il 31 marzo 2017. Condotto da un partenariato coordinato dall'Inmp,l'Istituto nazionale salute, migrazioni e povertà, ha coinvolto quattordici enti degli altri Paesi partecipanti: Grecia, Malta, Slovenia e Croazia. Sebbene il progetto termini a fine mese, la distribuzione delle tessere continuerà negli hotspot siciliani – i cosiddetti "punti caldi" del sistema di prima accoglienza, come Lampedusa e Trapani-Milo – e negli ambulatori Inmp a Roma.
Come funzionano le tessere? – La scheda sanitaria elettronica del migrante contiene i dati relativi al suo stato di salute riscontrati all'arrivo in Italia. Questi dati sono registrati in un file criptato salvato sul dispositivo consegnato direttamente all'immigrato, i cui contenuti possono essere letti da qualsiasi medico attraverso una applicazione scaricabile tramite computer.
Continuità delle cure – Grazie alla portabilità dei dati, al migrante potrà venire garantita la continuità delle cure anche in caso di trasferimento in altri centri o in altri Paesi europei, assicurando la massima efficienza nella sua presa in carico da parte dei nuovi medici. "Un esempio di umanità ma anche di buona salute, credo sarà un ottimo esempio per molti altri Paesi. Le malattie non viaggiano con gli immigrati", ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Lotta ai falsi miti – Tra gli obiettivi di "Care" c'è anche quello di sfatare i pregiudizi legati all'immigrazione: nei cinque Paesi coinvolti partirà una campagna informativa sui falsi miti legati alle convinzioni comuni sulla salute dei migranti. Messaggi che in Italia sono stati stampati su 830 poster e 45mila cartoline e distribuiti sui treni e in altri luoghi sensibili: si spiega, ad esempio, l'infondatezza del timore di un contagio dovuto a un viaggio sui mezzi pubblici a contatto con i migranti o della paura che gli immigrati portino in Italia malattie ormai debellate.