Ladro ucciso a Lodi, testimone: sono stati sparati due colpi

Cronaca
Foto Ansa

Il ristoratore, indagato per omicidio volontario, ha sempre parlato di un solo sparo. Trovate anche tracce di sangue sulla cancellata che la vittima ha scavalcato poco prima di morire. Ancora da accertare che queste non appartengano ai complici

Sono state trovate tracce di sangue sulla cancellata che ha dovuto scavalcare il ladro, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, fuori dall'Osteria De Amis di Casaletto Lodigiano prima di morire, un centinaio di metri più avanti. È questo uno dei dettagli emersi dalle indagini e che potrebbero aiutare a ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ora, però, occorrerà appurare se quello sul cancello è il sangue della vittima o di uno dei complici. E, proprio per identificare chi ha aiutato la vittima nel colpo, i carabinieri sono impegnati in queste ore in indagini senza sosta. L’altra circostanza da verificare è la testimonianza di una persona che, quella notte, ha riferito di aver sentito due colpi d'arma da fuoco e non uno, come era sempre risultato fino ad ora.

 

La versione di Cattaneo - Mario Cattaneo, il ristoratore ora indagato per omicidio volontario, ha sempre sostenuto di aver sparato un solo colpo, partito accidentalmente mentre il ladro cercava di strappargli in fucile. Il ristoratore, nel parlare con i giornalisti, ha raccontato che il colpo che ha ucciso il ladro è partito dal suo fucile “per sbaglio”, “mentre lo trascinavano a terra” e che non sapeva nemmeno di averlo colpito l’uomo. Questa circostanza rimane comunque da verificare perché il fucile, quando sono arrivati i carabinieri sul luogo del delitto, era già stato riposto nel mobile di sicurezza dove Cattaneo custodisce le sue armi.

 

Le indagini: al vaglio le riprese delle telecamere dei Comuni vicini - Le indagini, intanto, si muovono in più direzioni. Fondamentale sarà anche l'autopsia sul corpo del ladro, un romeno di 28 anni, che potrà fornire nuovi elementi per ricostruire quanto accaduto. Inoltre, al vaglio degli inquirenti, ci sono anche le videocamere di sorveglianza collocate tra Castelletto Lodigiano, Bascapè e i Comuni vicini. Proprio da queste immagini si potrebbe arrivare alla banda che ha organizzato l'assalto all'osteria De Amis.

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