Operaio licenziato dopo un trapianto di fegato: i colleghi scioperano

Cronaca
Lo sciopero dei colleghi dell'uomo licenziato (Ansa)

Un dipendente 55enne di un’azienda nel torinese ha ricevuto la lettera di licenziamento al rientro in fabbrica otto mesi dopo l’operazione. “Mi hanno detto che non servo più" ha raccontato a Sky TG24. L’uomo farà causa mentre i sindacati hanno Indetto due ore di protesta su tutti i turni

Un operaio di 55 anni, Antonio Forchione, è stato licenziato al rientro in fabbrica otto mesi dopo un trapianto al fegato. L’uomo era un dipendente della Oerlikon Graziano di Rivoli, azienda metalmeccanica alle porte di Torino.

 

L'operaio farà causa - "Mi hanno fatto una visita e mi hanno dichiarato inabile, mi hanno costretto a tre settimane di ferie forzate. Poi lunedì scorso mi è arrivata la lettera di licenziamento", ha raccontato l’uomo. "Sono un operaio universale. Ho sempre lavorato su tre turni. Dicono che ora non posso più fare il lavoro che facevo e non sanno che mansione affidarmi - continua - Non c'è nessuna posizione per me, ero anche disposto a un demansionamento, avrei accettato di fare qualunque cosa, fotocopie in un ufficio o il fattorino".
L'operaio farà causa all'azienda per ottenere un risarcimento, gli mancano cinque anni alla pensione. "È una vergogna essere trattati così dopo 27 anni. Io all'azienda ho dato davvero tanto". 

 

La testimonianza a Sky TG24

 

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Lo sciopero dei colleghi - Intanto Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero di due ore su tutti i turni, a cui hanno aderito anche i lavoratori dello stabilimento di Luserna San Giovanni. Si tratta del terzo caso simile - accusano i sindacati - dopo quello di due delegati Fiom nelle fabbriche di Bari e di Sommariva Bosco. 

 

Damiano: "Licenziamento indegno" - La Oerlikon Graziano, una azienda metalmeccanica, ha circa 700 dipendenti a Rivoli, oltre 1.500 in Italia. Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, parla di "licenziamento indegno e gesto riprovevole. Auspico che l'azienda ritorni sui suoi passi e si sforzi di trovare una soluzione adeguata alle attuali condizioni fisiche del lavoratore. Bene hanno fatto i sindacati a dichiarare due ore di sciopero. I lavoratori hanno compensato con la loro solidarietà la vergognosa mancanza di umanità di cui si è macchiata la Oerlikon”.

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