Carceri, l'appello del Papa: "Condizioni di vita detenuti siano degne"
CronacaFrancesco durante la prima udienza generale del 2017 ha espresso il proprio dolore per la rivolta nel penitenziario di Manaus, in Brasile, costata la vita a 60 persone
"Esprimo dolore e preoccupazione per quanto accaduto. Invito a pregare per i defunti, per i loro familiari, per tutti i detenuti di quel carcere e per quanti vi lavorano". Con queste parole, pronunciate al termine della sua prima udienza generale del 2017, Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per le sessanta vittime della rivolta carceraria scoppiata lo scorso 2 gennaio nel penitenziario brasiliano di Manaus.
Le carceri come luoghi di reinserimento - Nel corso del suo discorso, il Pontefice ha anche rinnovato il suo appello perché gli “istituti penitenziari siano luoghi di rieducazione e di reinserimento sociale, e le condizioni di vita dei detenuti siano degne di persone umane”. Francesco ha inoltre invitato i fedeli accorsi all'incontro a pregare “per questi detenuti morti e vivi, e anche per tutti i detenuti del mondo, perché le carceri siano per reinserire e non siano sovraffollate; siano posti di reinserimento”.
Il massacro di Manaus – Lo scorso 2 gennaio 60 persone sono morte nel corso di una maxi-rivolta dei detenuti scoppiata all'interno del penitenziario "Anisio Jobim" di Manaus, capitale dello stato di Amazonas, nel Brasile nord-occidentale. All'origine della strage, definita dal segretario di Pubblica sicurezza dell'Amazzonia Sergio Fontes come "il più vasto e orribile massacro" nella storia del sistema carcerario della regione, ci sarebbe stato un regolamento di conti. Quello fra i detenuti affiliati al "Primer comando de la capital", organizzazione criminale di San Paolo, e quelli della locale "Familia do Norte", alleata a sua volta del potente cartello del "Comando vermelho" di Rio de Janeiro. Durante la sommossa sono stati trattenuti in ostaggio, e poi liberati, sedici agenti di polizia. Il carattere particolarmente cruento delle violenze si è rivelato dopo il rinvenimento di altri cadaveri decapitati, ma anche di corpi carbonizzati e che presentavano altri segni di mutilazioni e sevizie.
La situazione carceraria in Italia – Secondo il XII Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia, i detenuti nelle nostre carceri nel marzo 2016 erano 53.495. L'associazione per i diritti dei carcerati ha denunciato un tasso di sovraffollamento (numero di detenuti rispetto al numero di posti letto regolamentari) del 108%. Una percentuale più elevata rispetto a quella di altri paesi dell'Ue: in Germania il tasso è dell'81,8%, in Spagna dell'85,2%, in Inghilterra e Galles del 97,2%. Stando ai dati riportati nel rapporto, almeno 3.950 persone sarebbero prive di un posto letto regolamentare.