Al primo cittadino verrebbe contestato il reato di falso nell'inchiesta sulla cosiddetta "Piastra dei servizi"
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è indagato dalla procura generale di Milano nell'inchiesta sulla cosiddetta "Piastra dei servizi", l’appalto più rilevante di Expo 2015. Il reato contestato al primo cittadino, in qualità di ex ad ed ex commissario straordinario di Expo, sarebbe quello di falso.
"Mi autosospendo" - "Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla piastra Expo - ha fatto sapere Sala con una nota - Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di Sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina (venerdì 16 dicembre, ndr) nelle mani del Prefetto di Milano".
Nel registro degli indagati 7 persone - Un mese fa la Procura generale di Milano aveva avocato l’indagine per la quale la Procura presso il Tribunale aveva chiesto l’archiviazione. Nel registro degli indagati risultano iscritte sette persone tra le quali gli ex manager di Expo Antonio Acerbo e Angelo Paris, e l’ex presidente della Mantovani spa Piergiorgio Baita.
Inchiesta nata nel 2012 - L’inchiesta, partita nel 2012, riguarda l’aggiudicazione dell’appalto all’impresa Mantovani Spa con un ribasso del 42 per cento su una base d’asta di 272 milioni di euro ed è stata uno degli argomenti cardine dello scontro tra l’ex procuratore Edmondo Bruti Liberati e l’allora suo aggiunto Alfredo Robledo, poi trasferito d’ufficio a Torino.