I due, ad e presidente di Mediaset, erano stati condannati in appello a un anno e due mesi di reclusione per frode fiscale. L’azienda esprime soddisfazione per l’esito del processo - L'APPELLO
La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza con cui la Corte d'Appello di Milano aveva condannato lo scorso 17 marzo l'ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e il presidente Fedele Confalonieri a un anno e due mesi di reclusione per frode fiscale nel processo Mediatrade.
Assoluzione perché "il fatto non costituisce reato" - La Suprema Corte hanno infatti assolto i due imputati perché “il fatto non costituisce reato”. Nel processo di primo grado Berlusconi e Confalonieri erano già stati giudicati non colpevoli. Mediaset ha espresso in un comunicato soddisfazione per la decisione della Cassazione.
Presunta frode fiscale - Al centro del procedimento, chiuso ora con le assoluzioni definitive, c'era una presunta frode fiscale relativa al consolidato del gruppo. La procura ipotizzava che Agrama acquistasse i diritti dalle major americane, li rivendesse a Fininvest e poi a Mediaset a prezzi gonfiati, e infine versasse gran parte del surplus delle vendite gonfiate in conti esteri nella disponibilità di manager Mediaset. Si tratta di una vicenda che riguarda le compravendite dei diritti televisivi e cinematografici successive a quelle costate nel 2013 la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale a Silvio Berlusconi, che in questo filone era stato prosciolto in fase di udienza preliminare.