Esplosione Milano, restano gravi bimbe e padre ustionati
CronacaLo scoppio ha causato la morte di una coppia di fidanzati marchigiani e della mamma delle due sorelline, gravemente ferite. Tra i feriti c’è anche il papà. Non sono in pericolo di vita. 50 famiglie fuori casa
Restano gravi, anche se non sono in pericolo di vita, le condizioni delle tre persone, padre e due figlie, ricoverate ieri al reparto ustionati dell'ospedale di Niguarda in seguito all'esplosione nella palazzina di via Brioschi.
Intanto, la procura ipotizza il reato di disastro colposo contro ignoti e ha aperto un fascicolo per fare luce sulle cause della fuga di gas (FOTO) che ha provocato l’esplosione nella palazzina in zona Navigli che ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 9, tra cui due bambine, di 7 e 11 anni.
Le vittime - A perdere la vita nella deflagrazione (“Come una bomba”, hanno detto i vicini), la mamma delle due bambine e una giovane coppia marchigiana. Secondo i primi accertamenti, è proprio dai fornelli della cucina nell'appartamento dei due ragazzi che sarebbe partita la fuga di gas.
Riccardo Maglianesi, 27 anni, di Morrovalle, e la sua fidanzata Chiara Magnamassa, 22, di Monte San Giusto, sono morti sul colpo. La stessa sorte che è toccata a Micaela Masella, 43 anni, responsabile delle relazioni esterne del teatro Carcano di Milano.
La bambine al Niguarda - Sono invece ricoverate all’ospedale Niguarda le due figlie della donna. A destare maggiore preoccupazione è la più piccola, in prognosi riservata con ustioni di secondo grado profonde sul volto, sul collo, sul, dorso, sui fianchi e sui glutei.
Nel pomeriggio di domenica è stato trasferito dall’ospedale San Paolo al Niguarda anche il papà delle due bambine, anch’egli rimasto ferito, per far sì che possa stare vicino alle figlie.
50 famiglie fuori casa - Intanto sono tre gli stabili dichiarati inagibili in seguito allo scoppio. Sono 50 i nuclei familiari che al momento hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, di cui 21 famiglie residenti nello stabile dove si è verificato lo scoppio.
Sono 17 le famiglie, per un totale di 56 persone (tra cui nova minori), che hanno accettato l'ospitalità del Comune in albergo. Gli altri nuclei familiari hanno preferito farsi accogliere da amici e parenti presso le loro case.
Scola, dolore mio e della Chiesa per vittime - L'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, e la Chiesa ambrosiana hanno espresso "dolore" e partecipano al lutto per la morte di Micaela Masella, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa nell'esplosione avvenuta ieri mattina in via Brioschi a Milano. "L'affetto e la solidarietà vanno a tutti i feriti, ai familiari delle vittime e alle persone che hanno subito danni alle proprie abitazioni e sono costrette a vivere fuori da casa", si legge nel messaggio di cordoglio.