L'uomo colpì il leader di Forza Italia con una statuetta alla fine di un comizio. Si trovava in regime di libertà vigilata. Secondo il giudice di sorveglianza non rappresenta più un rischio
Con la revoca della libertà vigilata, Massimo Tartaglia, il perito elettrotecnico che nel dicembre 2009, al termine di un comizio, aggredì a Milano l'allora premier Silvio Berlusconi, colpendolo al volto con una statuetta raffigurante il Duomo, è tornato completamente libero. A revocare la libertà vigilata, disposta sei anni fa, in quanto si ritiene sia venuta meno la sua pericolosità sociale è stato il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa.
Lavora part-time per una cooperativa - Il perito elettrotecnico, da sempre seguito dall'avvocato Daniela Insalaco, dopo un percorso che ha comportato prima le cure in una comunità terapeutica, poi il ritorno a casa con la frequenza del Centro psicosociale della zona in cui vive per proseguire l'iter riabilitativo, ora lavora part time per una cooperativa: è addetto alla manutenzione del verde.
Era in libertà vigilata - L'uomo, accusato di lesioni pluriaggravate nei confronti dell'ex premier, era stato assolto dal gup Luisa Savoia nel giugno del 2010 perché totalmente incapace di intendere e volere. Il giudice allora aveva applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata affidandolo allo psichiatra responsabile della comunità riabilitativa in cui si trovava agli arresti domiciliari con il solo divieto di partecipare a manifestazioni. Nel novembre del 2011 ritornò a casa ma sempre in regime di libertà vigilata e con l'obbligo di frequentare il Cps. Da tempo Tartaglia sta bene e da oggi è totalmente libero.