Omicidio Roma, Varani "ucciso per vedere l'effetto che fa"

Cronaca

Il racconto choc di Manuel Foffo, 30 anni, uno dei due ragazzi accusati di aver ucciso l'amico di 23 anni dopo un droga party. La procura parla di crudeltà e sevizie e contesta il delitto premeditato

"Volevamo uccidere qualcuno. Volevamo vedere l'effetto che fa. Eravamo usciti in macchina la sera prima sperando di incontrare qualcuno. Poi abbiamo pensato a Luca che il mio amico conosceva". Sono le parole che Manuel Foffo, 30 anni, ha riferito ai carabinieri e al pm Francesco Scavo dopo aver assassinato, assieme a Marco Prato, il 23enne Luca Varani, attirato con la scusa di prendere parte a un festino a base di alcol e droga.

 

Omicidio premeditato - La Procura di Roma contesta ai due ragazzi il reato di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà. Nella confessione che Foffo ha fatto agli inquirenti è emerso che i due si sarebbero accaniti sul corpo del ventitreenne, torturandolo in modo tale che non morisse subito. I due avrebbero tentato di "ripulire" la scena del delitto.

 

La ricostruzione - La morte di Luca Varani, secondo quanto accertato dagli investigatori, è stata infatti causata da diverse coltellate e da colpi di martello; risalirebbe a venerdi mattina, ma il cadavere è stato trovato dai militari di piazza Dante soltanto sabato sera, dopo che Foffo, su consiglio del padre, si è costituito.

Subito dopo l'assassinio, invece, l'altro presunto assassino, Marco Prato, si è rifugiato in un hotel di piazza Bologna dove ha tentato il suicidio. Salvato in extremis, è stato piantonato per alcune ore all'ospedale Sandro Pertini e poi trasferito nel carcere di Regina Coeli assieme a Foffo.

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