Aggressioni con l'acido: 16 anni a Martina Levato, 9 al complice

Cronaca
Martina Levato in un'immagine d'archivio (Ansa)

La donna è stata condannata nel processo con rito abbreviato. Giudicato colpevole anche Andrea Magnani. All'ex studentessa bocconiana, scoppiata in lacrime dopo la lettura, sono già stati inflitti 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini. Rito ordinario ancora in corso per Alexander Boettcher

Martina Levato è stata condannata a 16 anni di carcere, con rito abbreviato, per una serie di aggressioni con l'acido (le foto dell'arrivo della donna in tribunale). Lo ha deciso il gup di Milano Roberto Arnaldi. Condannato anche il presunto complice Andrea Magnani: 9 anni e 4 mesi.

Levato e Boettcher già condannati a 14 anni - All'ex studentessa bocconiana, scoppiata in lacrime dopo la lettura della sentenza, sono già stati inflitti lo scorso giugno 14 anni in primo grado per aver sfigurato, sempre con l'acido, Pietro Barbini. "Non è giusto, non riesco a capire perché 16 anni a me e 9 anni e 4 mesi a Magnani, anche questa volta si sono accaniti su di me", avrebbe detto a caldo Levato secondo quanto riportato dai suoi avvocati.
L'amante Alexander Boettcher, anche lui già condannato a 14 anni per il caso Barbini, è a processo con rito ordinario per gli altri episodi.

I dettagli della sentenza -
Il giudice ha riconosciuto l'accusa principale di associazione per delinquere e le responsabilità per tutti gli episodi contestati, a vario titolo, ai due imputati: le aggressioni a Pietro Barbini e Stefano Savi, quella tentata a Giuliano Carparelli e il tentativo di evirazione da parte di Levato ai danni di Antonio Margarito. La ragazza, tra l'altro, è stata condannata anche per calunnia nei confronti di Margarito, perché ha sostenuto di aver subito una violenza sessuale da lui. Levato è stata assolta da un solo capo di imputazione: l'accusa di rapina del cellulare di Carparelli. Magnani è stato prosciolto dalla sola contestazione di simulazione di reato. Il gup ha inflitto alla donna anche la pena accessoria della libertà vigilata per tre anni dopo l'esecuzione della pena. Levato, in questo processo, aveva ammesso soltanto la tentata aggressione a Carparelli (mentre per il caso Barbini era reo confessa). Magnani, invece, ha sempre sostenuto di essere stato inconsapevole dei piani criminali della cosiddetta “coppia diabolica”. Il gup non ha riconosciuto agli imputati alcuna attenuante. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra sessanta giorni.

"Riconosciuta banda dell'acido" -
"È stata riconosciuta la banda dell'acido e quindi c'è soddisfazione da parte della procura, anche se la pena comminata dal gup è inferiore rispetto alla richiesta”, ha detto il pm Marcello Musso dopo la sentenza. Le pene chieste dal pm, già scontate di un terzo come prevede il rito abbreviato, erano di 20 anni di reclusione per Levato e 14 per Magnani.

Risarcimenti per le vittime delle aggressioni -
Il gup di Milano ha anche riconosciuto provvisionali di risarcimento a favore dei due giovani sfigurati, Pietro Barbini e Stefano Savi: un milione di euro ciascuno. È stata riconosciuta una provvisionale di 100mila euro anche per i familiari di entrambe le vittime. Provvisionale da 50mila euro pure per Giuliano Carparelli, che subì un tentativo di aggressione, e per Antonio Margarito, che avrebbe subito un tentativo di evirazione da parte di Martina Levato.
“Siamo molto soddisfatti perché è stato dato un volto agli aggressori di mio figlio e Stefano era molto emozionato dopo le condanne", ha spiegato Alberto Savi. Il figlio Stefano venne sfigurato con l'acido nel novembre del 2014 per uno scambio di persona. “È un primo risultato ottenuto, siamo al 50%”, ha aggiunto Alberto Savi facendo riferimento al processo per Alexander Boettcher ancora in corso.

La difesa: “Qualcosa non torna” – Diversa la reazione dei difensori di Martina Levato. “Sedici anni di carcere come Alberto Stasi e come Annamaria Franzoni anche per Martina, c'è qualcosa che non torna. È una sentenza che non fa onore alla Costituzione", ha commentato Alessandra Guarini, che difende Levato insieme al collega Daniele Barelli. "Qua si è riconosciuta un'associazione a delinquere fatta con i fucili di Dragonball – ha aggiunto il legale –. Io penso che Totò Riina dal carcere rida di questo". Per l'avvocato, inoltre, “il differente trattamento sanzionatorio" tra l’ex studentessa bocconiana e Andrea Magnani “è incomprensibile".  

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