Napoli, 19enne muore al Cardarelli durante un aborto

Cronaca

La giovane si era sottoposta all'intervento per interrompere la gravidanza ma è deceduta in seguito a un’emorragia. Momenti di tensione tra i familiari e i medici. Il direttore del presidio: "Procedure corrette". Il ministro Lorenzin invia gli ispettori

Una ragazza di 19 anni è morta dopo essersi sottoposta a un aborto volontario. È successo nel pomeriggio all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove si sono registrati anche momenti di tensione tra alcuni parenti della vittima (che hanno poi presentato un esposto alla polizia) e i dipendenti del nosocomio.

 

Fatale un’emorragia - La giovane, secondo quanto dichiarato dal direttore di presidio del Cardarelli, Franco Paradiso, è deceduta in seguito a un’emorragia. "Disporremo un'inchiesta interna - ha detto Paradiso - ma la rianimazione ha già chiesto l'esecuzione di un'autopsia per ricostruire l'accaduto”.

 

Praticata trasfusione con 4 sacche di plasma - Alla ragazza, originaria di Mugnano, sarebbe stata praticata una trasfusione con quattro sacche di plasma e sarebbero stati eseguiti accertamenti per verificare l'esistenza di problemi determinati dall'intervento, dai quali però non sarebbe emerso nulla. “La giovane ha avuto uno choc ipovolemico ed è morta alle 15”, ha spiegato Paradiso, aggiungendo che “ad un primo esame le procedure sembrano state corrette”.

 

Ministero invia ispettori - Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, De Luca ha chiesto una relazione sull'accaduto ai vertici della struttura ospedaliera. Il ministero della Salute invierà invece gli ispettori per verificare quanto accaduto.

 

La relazione sugli altri ospedali  - E proprio in giornata sono emersi alcuni dettagli dalla relazione preliminare della task force di ispettori del ministero guidato da Beatrice Lorenzin dopo gli episodi che hanno portato nelle ultime settimane alla morte di quattro donne in gravidanza. In particolare sarebbero state rilevate criticità organizzative, cliniche e nella gestione dell'emergenza negli ospedali di Brescia, Bassano Del Grappa e San Bonifacio (Verona). “Assolto”, invece, l'ospedale S.Anna di Torino. Le osservazioni e valutazioni preliminari sono state effettuate in base all'analisi della documentazione immediatamente disponibile, alle testimonianze raccolte dal personale medico e dai racconti dei familiari delle persone decedute.

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