Saviano a Sky TG24: "Colpire canali di finanziamento Isis"

Cronaca

“I governi devono smettere di tollerare le organizzazioni criminali, il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco": così Roberto Saviano, che ha affrontato anche la questione dei legami tra gruppi terroristici e criminalità organizzata, soprattutto in Italia, e il ruolo giocato dal Belgio. INTERVISTA INTEGRALE: VIDEO

“Occorre individuare i flussi economici che sostengono le varie cellule terroristiche. Si tratta di strutture complesse che non possono in alcun modo reggersi se non attraverso flussi economici illegali e legali. Ad oggi tutto questo è stato messo in secondo piano; la priorità è stata data all’aspetto militare e questo secondo me è un errore”. Parla così ai microfoni di Sky TG24 Roberto Saviano, che sottolinea come i “governi dovrebbero smettere di tollerare le organizzazioni criminali, il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco".

 

Da dove passa il denaro? – “Il contrabbando del petrolio è un polmone enorme - dice Saviano intervistato da Liliana Faccioli Pintozzi  - ma fondi arrivano anche da “captagon, le droghe (guarda il servizio) ad uso interno ed esterno (…), il traffico di oggetti archeologici e una quantità abnorme di danaro riciclato. Ecco, è questo il punto, perché la speculazione sul danaro del petrolio arriva perché questo danaro l’Isis lo investe”.

 

Collegamento tra Isis e criminalità organizzata?  – “Ad oggi non abbiamo informazioni chiare su questo. Sulla stampa italiana era emersa una sorta di leggenda metropolitana, ovvero che le mafie proteggono l’Italia da Isis. Detta così è una leggenda, ma in realtà, negli anni in cui l’attuale procuratore nazionale antimafia Franco Roberti era all’antiterrorismo, emersero tantissimi legami di tipo commerciale tra organizzazioni politiche e quindi non militari islamiste”. A questo proposito, poi, Saviano racconta un episodio: “Ricordo una storia raccontata e considerata credibile dalla Procura riguardo il tesoro che Saddam aveva fatto scomparire dalle casse del Kuwait; era infatti stato chiesto alla ‘ndrangheta di individuare dove potessero essere finiti i lingotti d’oro e le opere d’arte”. Questo, aggiunge, “significa che la centralità delle organizzazioni militari ancora una volta è molto forte”.
 

Cosa rappresenta il Belgio per il terrorismo?  -Il Belgio è un territorio centrale in questa vicenda perché il Belgio è la cassaforte della Francia. A mio parere il Belgio non è scelto come culla jihadista d’Europa per la quantità di giovani islamisti che hanno deciso di spostarsi verso il radicalismo, ma credo sia stato scelto perché è molto più facile fare arrivare soldi in Belgio”.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]