Depositate le motivazioni per l'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Secondo i supremi giudici l'attività investigativa per il delitto della studentessa inglese è stata macchiata da "amnesie e colpevoli omissioni". Il giovane a Sky TG24: "Ora guardo al mio futuro"
L'attività di indagine per l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa uccisa il primo novembre del 2007 a Perugia (tutte le tappe della vicenda), è stata macchiata da "clamorose defaillance" e "colpevoli omissioni". A scriverlo i giudici della Corte di Cassazione nelle motivazioni dell'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Secondo i supremi giudici il processo ai due imputati ha avuto "un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o 'amnesie' investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine".
Defaillance investigative - Ad avviso della Suprema Corte, se non ci fossero state tali defaillance investigative, e se le indagini non avessero risentito di tali "colpevoli omissioni", si sarebbe "con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell'estraneità" di Knox e Sollecito rispetto all'accusa di omicidio.
Omissioni della attività di indagine - I Supremi giudici - nella sentenza 36080 di 52 pagine - rilevano che sul luogo del delitto e sul corpo di Meredith sono "invece state rinvenute numerose tracce riferibili al Guede", il giovane ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l'omicidio della Kercher "in concorso", con il rito abbreviato. Per quanto riguarda il gancetto del reggiseno della vittima, i Supremi giudici rilevano che la "sola traccia biologica" rinvenuta su tale gancetto non offre "certezza alcuna" in ordine alla sua "riferibilità" a Raffaele Sollecito "giacché quella traccia - sottolinea la Cassazione - è insuscettibile di seconda amplificazione, stante la sua esiguità, di talché si tratta di elemento privo di valore indiziario".
Eccessivo clamore mediatico - "L'assoluta mancanza, nella stanza dell'omicidio o sul corpo della vittima, di tracce biologiche con certezza riferibili ai due imputati", si legge ancora, è "un dato processuale di incontrovertibile valenza",e un "monolite invalicabile sulla strada intrapresa dal giudice a quo per pervenire all'affermazione di colpevolezza degli odierni ricorrenti". Dito puntato anche contro il clamore mediatico intorno alla vicenda, che "ha fatto sì che le indagini subissero un'improvvisa accelerazione che, nella spasmodica ricerca di uno o più colpevoli da consegnare all'opinione pubblica internazionale, non ha certamente giovato alla ricerca della verità sostanziale".
Amanda: "Sono sollevata" - "Sono molto sollevata e contenta..." ha commentato Amanda Knox, che ha ricevuto il testo delle motivazioni via mail dal suo avvocato Carlo Della Vedova. Mentre Luca Maori, uno dei difensori di Raffaele Sollecito ha detto che queste motivazioni aprono la strada alla richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione.
Sollecito: "Io vittima di errore che rimarrà nella Storia" - "Emerge chiaramente e definitivamente che sono stato vittima di un clamoroso errore giudiziario che rimarrà alla storia". Si è sfogato così all'Ansa Raffaele Sollecito dopo le motivazioni della Cassazione. "Le indagini - afferma Sollecito - sono state estremamente lacunose e piene di errori. Grazie a tutto ciò ho trascorso quattro anni in carcere più altri quattro di tormento per nulla".