La nave svedese Poseidon ha soccorso un barcone mettendo in salvo oltre 400 persone. All'interno dell'imbarcazione trovate le vittime, decedute probabilmente a causa delle esalazioni del motore
Un'altra strage su un barcone carico di immigrati nel Canale di Sicilia. Cinquantuno cadaveri sono stati trovati nella stiva di un'imbarcazione soccorsa da una nave svedese, che ha portato in salvo oltre 400 persone.
Morti a causa delle esalazioni del motore - Secondo quanto si è appreso, l'unità svedese Poseidon, inquadrata nel dispositivo Frontex e impegnata nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia, aveva appena preso a bordo 130 migranti che erano su un gommone. E' stata subito dopo dirottata dal Centro Nazionale Soccorsi della Guardia Costiera italiana in direzione del barcone ed ha tratto in salvo 439 migranti. Alcuni marinai, saliti a bordo dell'imbarcazione su indicazione degli stessi migranti, hanno aperto la stiva ed hanno visto i 51 cadaveri. I migranti sarebbero morti probabilmente per le esalazioni dei motori del barcone.
I sopravvissuti di un altro barcone: "Abbiamo sfondato una botola per respirare" - Sono proprio i migranti costretti a restare chiusi nelle stive dei barconi che rischiano più degli altri di perdere la vita, come hanno anche raccontato alla polizia alcuni dei 350 migranti sbarcati a Pozzallo. "Ci hanno chiusi nella stiva e quando abbiamo capito che potevamo morire soffocati abbiamo sfondato la botola per potere prendere aria e respirare..." hanno detto le persone soccorse. "Hanno rischiato di morire soffocati come i 49 migranti arrivati a Catania per la 'strage di ferragosto'", commenta un investigatore impegnato nell'inchiesta.
Sbarcati a Catania 218 migranti e una salma - Nelle ore scorse, la nave militare croata "Andrija Mohorovicic" aveva sbarcato nel porto di Catania 218 immigrati e la salma di un uomo sudanese morto durante la traversata. Il decesso, secondo i primi rilievi, si deve a cause naturali.