La Calabria conta i danni dopo l'alluvione. Galletti: "Mai più condoni edilizi"

Cronaca

Sopralluogo del capo della Protezione civile e del ministro dell'Ambiente. Due centri di accoglienza hanno ospitato le 500 persone evacuate da case e strutture turistiche a causa del nubifragio lungo la costa ionica cosentina. A dicembre Sky TG24 aveva denunciato i possibili rischi per Corigliano: VIDEO

Dopo il nubifragio dell'alba di mercoledì (FOTO - VIDEO), la costa ionica calabrese si è svegliata con il sole e un cielo sereno. Nelle zone colpite, soprattutto Rossano e Corigliano, sono arrivati il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e il capo del dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio per un sopralluogo insieme al governatore Mario Oliverio (che ha ricevuto anche la chiamata del presidente della Repubblica Mattarella) e al prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao. Per aiutare i residenti a spalare via fango e detriti da case e strade, oltre a molti volontari e soccorritori, è arrivato anche l'esercito.

Galletti: "Mai più condoni edilizi" - Nei disastri ambientali “c'è molta colpa dell'uomo con abusi edilizi e talvolta costruzioni anche negli alvei dei fiumi. Dal punto di vista urbanistico dico mai più condoni edilizi”: sono state queste le parole del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti (video). E ancora: "L'Italia è a grandissimo rischio perché per troppo tempo non è stata fatta manutenzione e adesso perché il clima è cambiato. È necessario puntare sulla prevenzione. In Calabria abbiamo aperto 70 cantieri per 78 milioni di investimenti e ne apriremo 150 per 158 milioni. È l'inizio di un lavoro che sarà molto lungo”.




Oliverio: "Chiederò stato emergenza" - Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha annunciato che dopo ferragosto, “quando avremo fatto la ricognizione dei danni”, convocherà una Giunta “per formalizzare al Governo la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza”. “Abbiamo mobilitato tutti i mezzi – ha aggiunto –. Stiamo lavorando per uscire dalla fase di emergenza. Ci sono danni notevoli alle abitazioni e alle attività economiche, soprattutto di balneazione”.

Conta dei danni - E nelle zone colpite dal nubifragio è proprio il momento della conta dei danni. In poche ore sono caduti duecento millilitri di pioggia. Una "bomba d'acqua" che ha fatto ingrossare e straripare il torrente Citrea, allagato strade e negozi e messo in ginocchio una lunga fascia della costa ionica cosentina. Uno scenario apocalittico quello che i rossanesi hanno visto affacciandosi alla finestra il 12 agosto: auto sollevate come fuscelli e trascinate come barchette di carta fino a formare cataste informi di lamiera; vicoli e strade trasformate in torrenti e fango ovunque.

 

Black out elettrico - A causare i danni maggiori, concentrati nella zona marina di Rossano, è stato il torrente Citrea che, ingrossato da una quantità esorbitante di pioggia, ha frantumato una quindicina di metri del muro di contenimento invadendo strade e case e portando con sé, nel mare Ionio, un pezzo di lungomare. Il nubifragio ha fatto il resto: strade franate o allagate, disagi alla circolazione, il blocco della linea ferroviaria Sibari-Crotone e il black out elettrico per diverse ore per 10 mila persone, con le cabine Enel invase dall'acqua.



500 persone in strutture di accoglienza - 500 persone evacuate da case e strutture turistiche a causa del nubifragio hanno trascorso la notte tra mercoledì e giovedì in due centri di accoglienza. A Rossano una vera e propria catena umana si è attivata per assistere i cittadini in difficoltà. Tante le associazioni di volontariato, oltre alla Protezione civile, che hanno lavorato fino a tarda notte per allestire le cucine da campo e i letti. Molti gli agriturismi, le case parrocchiali e le abitazioni private che si sono fatte carico di ospitare i più disagiati e deboli, quali i disabili e i bambini per evitare loro un ennesimo disagio nel dormire ammassati.

 

Dissesto Doloso - A dicembre Sky TG24 aveva denunciato abusivismo e dissesto. Ecco un estratto dell'inchiesta "dissesto doloso" sui rischi per Corigliano e su uno dei torrenti esondati ieri.

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