L'esame autoptico eseguito sul corpo del giovane deceduto davanti al locale Guendalina a Santa Cesarea Terme ha rilevato una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Si attendono ora i risultati dei test tossicologici per escludere l'uso di sostanze stupefacenti
Lorenzo Toma, il 19enne morto domenica mattina davanti alla discoteca Guendalina a Santa Cesarea Terme (Lecce), era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Lo ha riferito il medico legale al termine dell'autopsia eseguita all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Nella chiesa di San Giovanni Maria Vianney a Lecce, intanto, si sono tenuti in forma privata i funerali del ragazzo.
L'esame autoptico è stato eseguito dal dott. Alberto Tortorella, incaricato dal sostituto procuratore presso il tribunale di Lecce Stefania Mininni, che ha aperto un fascicolo d'inchiesta con l'ipotesi di reato di 'morte come conseguenza di altro delitto'. All'esame autoptico era presente il cardiologo Claudio Perrone, consulente nominato dalla famiglia della vittima.
La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia che riduce la cavità del ventricolo sinistro del cuore, soprattutto in casi di stress. Il problema si manifesta sin da piccoli e tra i rischi da evitare c'è quello di bere alcolici. Il medico legale ha anche eseguito prelievi per i successivi esami istologici e tossicologici, i cui risultati dovranno pervenire al magistrato entro 60 giorni.