Catania, trovato "libro mastro delle partite truccate"

Cronaca
Il procuratore di Catania Giovanni Salvi

Nel corso delle perquisizioni nella casa romana di uno degli indagati, la polizia ha recuperato i documenti relativi alle somme di denaro che sarebbero state usate per corrompere i giocatori. In un'altra perquisizione trovati 100mila euro in contanti

Un libro mastro relativo ai pagamenti per comprare le partite e centomila euro in contanti, nascosti tra le intercapedini della casa di uno degli indagati. Sarebbero questi alcuni degli elementi scoperti dagli inquirenti nel corso delle perquisizioni effettuate ieri, martedì 23 giugno, nell'ambito dell'inchiesta che sul Catania Calcio che ha portato all'arresto di sette persone, tra cui il presidente della squadra Antonino Pulvirenti.
Gli indagati sono accusati di aver truccato alcune partite del campionato di serie B, pagando giocatori avversari, per impedire la retrocessione della squadra etnea. Il gip della procura di Catania ha stabilito che gli interrogatori nei confronti dei sette arrestati inizieranno lunedì 29 giugno.

Scoperto un libro mastro e centomila euro - Perquisendo l'abitazione di Piero di Luzio, uno dei sette arrestati, la polizia avrebbe trovato una sorta di libro mastro in cui sarebbero state annotate somme di denaro utilizzate per corrompere giocatori. Trovati anche altri documenti da cui emergerebbero elementi di rilievo penale. Nel corso di un'altra perquisizione a casa di Giovanni Luca Impellizzeri, la Digos ha sequestrato centomila euro in contanti. Il denaro era nascosto in diverse nicche del controsoffitto. La polizia ha anche scoperto un localizzatore di microspie a radiofrequenze. Impellizzeri è ritenuto il finanziatore di Pulvirenti nella corruzione dei calciatori delle squadre avversarie del Catania.

Inchiesta anche da parte della Federcalcio - Sulla vicenda indaga anche la procura generale della Federcalcio che ha già martedì avviato un procedimento sul Catania Calcio. Per alcune partite del Catania citate nell'inchiesta, la Procura federale, spiega la Federcalcio, "aveva giàinstaurato precedenti procedimenti sulla base delle segnalazioni ricevute sul flusso anomalo di scommesse".

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