Capotreno aggredito, fermato un terzo giovane a Milano

Cronaca
Agenti sul luogo dell'aggressione (Fotogramma)
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Dopo i due arresti di venerdì, un altro ragazzo sudamericano è stato individuato e bloccato dagli agenti perché ritenuto coinvolto nell’aggressione a colpi di machete sul passante ferroviario milanese. Si tratta di un 19enne con precedenti per lesioni

Dopo i due arresti di venerdì per la brutale aggressione a un capotreno e a un suo collega sul passante ferroviario di Milano (FOTO), nella mattinata di sabato è stato eseguito un fermo nei confronti di un altro giovane sudamericano. Si tratta di un 19enne nato a El Salvador con precedenti per lesioni e rapina, già coinvolto nell'operazione contro la gang MS13 dell'ottobre 2013. 

Rintracciato a Porta Genova - Il giovane fermato dalla polizia è stato rintracciato dagli investigatori milanesi su provvedimento del pm Lucia Minutella. Gli agenti lo hanno bloccato nella zona di Porta Genova dove il giovane si nascondeva. E' stato individuato anche grazie ai confronti con le immagini dell'impianto di videosorveglianza che lo hanno ripreso mentre giovedì sera partecipava all'aggressione dei due ferrovieri.

Capotreno in condizioni stabili
- Intanto sono stabili le condizioni del capotreno aggredito con un machete giovedì sera in corrispondenza della stazione di Villapizzone. Subito trasportato all'Ospedale Niguarda, il 32enne ha subito un intervento di circa 8 ore per scongiurare l'amputazione del braccio, ma ci vorrà ancora qualche giorno per sapere se tutto si risolverà per il meglio.

A giorni sarà sciolta la prognosi - L'uomo è stato operato da una equipe multidisciplinare che ha riunito diversi specialisti (il chirurgo generale, il chirurgo ortopedico, il chirurgo plastico e il chirurgo vascolare). "Si è trattato di una lesione molto grave - hanno confermato dalla struttura - ma per il momento il braccio è salvo". Si è dovuta praticare una "sub-amputazione", una pratica chirurgica che ha lo scopo di preservare la funzionalità dell'arto. "Solo nei prossimi giorni, però - concludono gli specialisti - si potrà sciogliere la prognosi e sapere se tutto è andato a buon fine".

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