Lombardia, "spese pazze". A giudizio Minetti e Bossi Jr

Cronaca

L'udienza preliminare sui presunti rimborsi irregolari dei consiglieri al Pirellone si è conclusa con tre condanne, tre proscioglimenti e 56 rinvii a giudizio. Tra di loro anche l'ex igienista dentale e il figlio dell'ex leader del Carroccio

Si è conclusa con 56 rinvii a giudizio, tre prosciolti, tre condannati, un assolto e una posizione stralciata l'udienza preliminare per 64 ex consiglieri regionali lombardi nell'inchiesta sulle presunte 'spese pazze' coi rimborsi dei gruppi politici al Pirellone. Il processo per gli imputati mandati a processo dal gup Fabrizio D'Arcangelo comincerà il primo luglio davanti ai giudici della decima sezione penale. Le accuse a vario titolo sono truffa e peculato. Tra i rinviati a giudizio figurano anche Renzo Bossi e Nicole Minetti.

I rinvii a giudizio - Il prossimo primo luglio dovranno, tra gli altri, affrontare il processo davanti ai giudici della decima sezione penale anche gli ex assessori della giunta Formigoni Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, l'ex presidente del consiglio regionale Davide Boni e l'ex consigliere Stefano Galli (entrambi in quota al Carroccio), tutti all'epoca dei fatti esponenti della maggioranza. Per le opposizioni sono stati rinviati a giudizio Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri ed Elisabetta Fatuzzo.

Tre condanne-  Dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato, il gup ha condannato a due anni di reclusione sia Carlo Spreafico (Pd) sia Alberto Bonetti Baroggi, eletto nelle liste del Pdl e che ha restituito alla Corte dei Conti la cifra contestata, e a un anno e mezzo di carcere Angelo Costanzo (Pd). Assolto invece per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico. Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l'ex capogruppo del Pd Carlo Porcari. Stralciata invece la posizione del'ex assessore Franco Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena di oltre 2 anni in continuazione con la condanna già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone. La sua richiesta verrà valutata da un altro gup il prossimo 30 aprile.

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