I carabinieri hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del primo cittadino del comune delle Isole Eolie, in provincia di Messina. Per l'accusa, avrebbe trattenuto i soldi di due anziane donne, morte nei mesi scorsi
Arrestato per peculato Massimo Lo Schiavo, sindaco di Santa Marina Salina, Comune delle isole Eolie (Messina). I carabinieri della Compagnia di Milazzo gli hanno notificando un' ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Lo Schiavo - secondo l'accusa - avrebbe trattenuto dei soldi di due anziane donne, morte nei mesi scorsi. L'ammontare della cifra sarebbe di circa 40mila euro.
Al centro delle indagini il denaro di due donne defunte - La vicenda per cui è indagato il sindaco risale al giugno del 2013 e riguarda due anziane sorelle dell'isola, oggi defunte, all'epoca ammalate e non autosufficienti e perciò, per la loro tutela, trasferite in una casa di riposo. In assenza di eredi, la casa di loro proprietà fu sigillata da agenti della Polizia municipale. Prima di chiudere l'immobile, però, come da prassi gli agenti e in un secondo momento anche il sindaco effettuarono un sopralluogo all'interno e trovarono un piccolo tesoro: 36.890,78 euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani. I soldi, insieme alle chiavi, furono chiusi in una busta controfirmata e affidati in custodia temporanea al sindaco, che avrebbe dovuto nei giorni immediatamente successivi versare l'intero ammontare sul conto corrente delle due donne o in alternativa, custodirlo in una cassaforte presso il Comune.
La restituzione di soli 6mila euro - Il 4 marzo 2015 il giudice tutelare del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha nominato un amministratore di sostegno di una delle due anziane donne, rimasta sola dopo la morte della sorella nel dicembre del 2013. Poco dopo anche lei è deceduta. L'amministratore ha quindi chiesto le chiavi dell'abitazione per avviare le procedure di successione ereditaria, e ha invitato il sindaco a fornire chiarimenti sul denaro che gli era stato consegnato.
Lo Schiavo ha riferitpo di una somma di soli 20-25 mila euro e ha dichiarato di averla tenuta in casa propria, ma che dopo un recente trasloco non ricordava più dove l'avesse riposta. Venerdì scorso, Lo Schiavo ha poi consegnato circa 6.000 euro in contanti all'amministratore di sostegno, somma decisamente inferiore a quella originaria. Gli inquirenti suppongo dunque che il primo cittadino si sia impossessato della somma mancante.
Al centro delle indagini il denaro di due donne defunte - La vicenda per cui è indagato il sindaco risale al giugno del 2013 e riguarda due anziane sorelle dell'isola, oggi defunte, all'epoca ammalate e non autosufficienti e perciò, per la loro tutela, trasferite in una casa di riposo. In assenza di eredi, la casa di loro proprietà fu sigillata da agenti della Polizia municipale. Prima di chiudere l'immobile, però, come da prassi gli agenti e in un secondo momento anche il sindaco effettuarono un sopralluogo all'interno e trovarono un piccolo tesoro: 36.890,78 euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani. I soldi, insieme alle chiavi, furono chiusi in una busta controfirmata e affidati in custodia temporanea al sindaco, che avrebbe dovuto nei giorni immediatamente successivi versare l'intero ammontare sul conto corrente delle due donne o in alternativa, custodirlo in una cassaforte presso il Comune.
La restituzione di soli 6mila euro - Il 4 marzo 2015 il giudice tutelare del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha nominato un amministratore di sostegno di una delle due anziane donne, rimasta sola dopo la morte della sorella nel dicembre del 2013. Poco dopo anche lei è deceduta. L'amministratore ha quindi chiesto le chiavi dell'abitazione per avviare le procedure di successione ereditaria, e ha invitato il sindaco a fornire chiarimenti sul denaro che gli era stato consegnato.
Lo Schiavo ha riferitpo di una somma di soli 20-25 mila euro e ha dichiarato di averla tenuta in casa propria, ma che dopo un recente trasloco non ricordava più dove l'avesse riposta. Venerdì scorso, Lo Schiavo ha poi consegnato circa 6.000 euro in contanti all'amministratore di sostegno, somma decisamente inferiore a quella originaria. Gli inquirenti suppongo dunque che il primo cittadino si sia impossessato della somma mancante.