Xylella, Silletti: batterio si ferma con eradicazione piante

Cronaca

Piero Ancona

Preoccupa l'organismo che sta uccidendo gli ulivi del Salento. Il comandante regionale del Corpo Forestale: "Evitare che prosegua la sua corsa". Il Tar sospende fino al 9 aprile l'abbattimento degli alberi e in Rete cresce il movimento #difendiamogliulivi

“La Xylella si ferma sono con l’eradicazione delle piante infette”. Non sembra avere dubbi Giuseppe Silletti, il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato che da due mesi guida la “macchina” allestita in Puglia per fermare l’avanzata del batterio che sta uccidendo gli ulivi salentini. A lui è stato affidato il compito di dare esecuzione al piano redatto su input dell’Unione Europea dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia che prevede, in sintesi, di espiantare gli alberi malati e aggredire chimicamente la “farfallina sputacchina”, il vettore del batterio che una volta introdotto nella pianta, ne occlude i vasi xilematici, facendola praticamente morire di sete.

Tar: sospendere eradicazione fino al 9 aprile - Ma le certezze del Commissario Straordinario Silletti, fanno a pugni con i dubbi avanzati da produttori olivicoli e associazioni ambientaliste, che si oppongono in maniera decisa alle eradicazioni e all’uso indiscriminato di insetticidi. Un vero e proprio movimento, molto attivo sui social; su twitter, testimonial d’eccezione come Giuliano Sangiorgi, stanno lanciando in questi giorni l’hastag #difendiamogliulivi.
Uno scontro già finito davanti al Tar di Lecce, che dopo il ricorso di due coltivatori, ha sospeso fino al 9 aprile l’eradicazione già programmata di un centinaio di ulivi a Oria, nel brindisino, nuovo avamposto di un’emergenza esplosa, nel 2013, nella campagne di Gallipoli.

Silletti: bisogna fermare la Xylella - “Dobbiamo evitare che la Xylella prosegua la propria corsa”, continua a ripetere il Commissario Silletti, che ha incontrato l’assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni per decidere quali iniziative intraprendere in attesa del Tar di Lecce. Il Piano, per il quale sono stati stanziati 13 milioni di euro, coinvolge principalmente 16 comuni della provincia di Lecce (Arnesano, Campi, Carmiano, Copertino, Guagnano, Lecce, Leverano, Monteroni, Nardò, Novoli, Porto Cesareo, Salice, Squinzano, Surbo, Trepuzzi e Veglie), e prevede, oltre alle eradicazioni, tutta una serie di misure che vanno a colpire anche i vivai, costretti a tenere ferme nelle serre una trentina di specie di piante.

Scontro con i produttori olivicoli - Ma è sulle eradicazioni che rischia di consumarsi uno scontro, anche fisico, con i produttori olivicoli, pronti a tutto pur di difendere i loro alberi. Eppure, fa notare lo stesso Commissario, i numeri non sono poi così allarmanti: “Nel solo 2014, gli ulivi estirpati in provincia di Lecce su richiesta degli stessi proprietari sono stati 18000; noi, a quel numero, non arriveremo mai”.

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