Scontri finale Coppa Italia, arrestato "Genny 'a carogna"

Cronaca

Ai domiciliari il capo ultrà del Napoli per i fatti avvenuti dentro e fuori lo stadio Olimpico di Roma il 3 maggio. Contestata la maglietta su Speziale. La mamma di Ciro Esposito: "Indignata, ha evitato altri incidenti". In manette anche altri 4 tifosi

Gennaro De Tommaso, il capo ultrà del Napoli soprannominato "Genny 'a carogna", è finito ai domiciliari con l'accusa di avere istigato altri tifosi a compiere azioni violente contro la polizia. Il riferimento è agli episodi avvenuti il 3 maggio dentro e fuori dallo stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, poco prima che un colpo di pistola ferisse il tifoso napoletano Ciro Esposito (morto poi il 25 giugno).

La mamma di Ciro: "Gennaro ha evitato altri incidenti" - ''Sono indignata”, è la reazione proprio della mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi. “Invece di arrestare quelli che hanno partecipato all'uccisione di mio figlio – dice – arrestano Gennaro, che invece avrebbe dovuto avere un premio per quello che ha fatto, evitando altri incidenti''.

Contestata anche maglietta su Speziale
- A De Tommaso, che ha il Daspo per 5 anni, sono contestati reati da stadio e resistenza a pubblico ufficiale. "Genny 'a carogna" infatti è accusato di violazione dell'articolo 2 bis della legge 41/2007 "sul divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce".
E' lui il tifoso che, con indosso la maglietta con scritto 'Speziale libero' - il ragazzo accusato di aver causato la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, durante gli incidenti del derby Catalia-Palermo del 2007 - dava gli ordini agli ultrà partenopei e parlava con le forze
dell'ordine.

De Tommaso avrebbe istigato altri ultrà - In particolare, gli investigatori della Digos romana, diretti da Diego Parente, hanno ricostruito due episodi avvenuti intorno alle 17 del 3 maggio. Un gruppo di un centinaio di tifosi napoletani è comparso in piazza Mazzini un luogo dove non era previsto il loro arrivo per evitare che incontrassero i tifosi della Fiorentina. I sostenitori del Napoli sono stati quindi accompagnati dalla polizia verso lo stadio per un lungo tragitto dove hanno compiuto vari episodi violenti contro le forze dell'ordine. Gli incidenti si sono poi conclusi a Ponte Milvio con il lancio di pietre e altri oggetti, anche bombe carta, contro gli agenti. Da quanto emerso dai filmati visionati dagli investigatori a istigare le violenze era proprio Gennaro De Tommaso.

Eseguite altre 4 misure cautelari - Oltre a De Tommaso, le Digos delle Questure di Roma e Napoli hanno eseguito altre quattro misure cautelari, sempre nei confronti di ultrà partenopei. Anche nei loro confronti i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno contestato il concorso nella resistenza a pubblico ufficiale ed altre fattispecie previste dalla normativa speciale sulle competizioni sportive, in particolare l'art. 6 bis legge 401/1989, che punisce il "lancio di materiale pericoloso e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive".

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