La 33enne è morta nella sede del comando della polizia locale di Anzola Emilia, dopo essere stata colpita da uno sparo alla testa partito dall’arma di ordinanza di Giampiero Gualandi, suo superiore lo scorso anno. L’uomo, 63 anni, è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario dopo l’interrogatorio. Contestate le aggravanti dei futili motivi e del legame sentimentale. Domani mattina l'udienza di convalida. La vittima era impegnata in politica e nel sociale
"Nell'udienza di convalida domani intendiamo rispondere all'interrogatorio e chiariremo ogni aspetto di quello che è successo. È stato un incidente, non è stato volontario, non è stato un femminicidio. È una tragedia immane per cui siamo tutti devastati". A dirlo all'Ansa è Claudio Benenati, difensore di Giampiero Gualandi, l'ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia fermato per l'omicidio della ex collega 33enne Sofia Stefani, uccisa con la pistola di ordinanza dell'uomo nel suo ufficio al piano terra della “Casa Gialla”, sede del comando. Nella notte i carabinieri di Bologna hanno sottoposto Gualandi a fermo per omicidio volontario. L'uomo nell'interrogatorio si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura gli contesta anche le aggravanti dei futili motivi e del legame sentimentale. Domani mattina l'udienza di convalida.
Indagato: colluttazione e colpo per errore
Nelle prime telefonate ai soccorsi per avvisare della morte della ex collega Sofia Stefani lo stesso indagato, Giampiero Gualandi, avrebbe parlato di un incidente: un colpo partito per errore, dalla sua pistola, nel corso di una lite e di una colluttazione con la donna, all'interno di un ufficio della polizia locale del comando di Anzola Emilia. Una versione che gli inquirenti non ritengono credibile. Secondo quanto ricostruito era stata la donna a chiamare Gualandi. I due, ex colleghi di lavoro, avevano avuto una relazione, sempre secondo quanto dichiarato dall'uomo nell'immediatezza, ed era lei in particolare a volerla portare avanti, mentre lui no. Ci sarebbero anche messaggi acquisiti agli atti che i due si sono scambiati e che confermerebbero questa ipotesi. La giovane donna aveva un fidanzato, sentito dagli investigatori, mentre Gualandi è sposato. All'interno dell'ufficio non ci sono telecamere che possano aver ripreso quello che è successo e le altre persone presenti ieri pomeriggio nell'edificio non avrebbero sentito grida o toni animati, ma solo lo sparo. La versione del colpo accidentale, mentre puliva la pistola, è stata ribadita anche in brevi dichiarazioni spontanee nell'interrogatorio alla presenza del suo avvocato, ieri sera. Domani avrà occasione di chiarire ulteriormente la propria posizione, davanti al Gip.
La ricostruzione
Il 118 è arrivato intorno alle 16. ma per la giovane donna non c'era nulla da fare. L'arma è stata sequestrata e il luogo, a due passi dal municipio, transennato e passato al setaccio dai reparti scientifici dei carabinieri. Si vuole appurare perché la donna, che risulta essere stata congedata dai vigili, si trovasse ad incontrare Gualandi negli uffici del comando.
Chi era Sofia Stefani
La vittima, per tutto il 2023, aveva ha prestato sevizio per il comando della polizia locale intercomunale di Anzola dell’Emilia e Sala Bolognese, spiega il Corriere della Sera. Sui social, nei mesi, aveva postato varie foto in divisa o a bordo dell’auto della polizia locale. Chi la conosceva ricorda il suo impegno nel sociale, le attività di volontariato e la militanza nel Partito democratico. Sul suo attivismo si ricordano l’impegno per il pattinaggio artistico a rotelle e la vicinanza alle Cucine Popolari di Bologna.