Corruzione, arrestati ex vicesindaco di Pavia e imprenditore

Cronaca

Secondo l’accusa Ettore Filippi, ai domiciliari insieme a Ciro Manna, avrebbe preso soldi in cambio di agevolazioni a costruttori locali per delle concessioni edilizie. E’ noto per esser stato il poliziotto che arrestò il numero uno delle Br Mario Moretti

Arresti domiciliari per l'ex vicesindaco di Pavia Ettore Filippi e l'imprenditore edile Ciro Manna. L’accusa, per entrambi, è corruzione e minacce aggravate. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip ed eseguite a Pavia e Zinasco dai Comandi provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza, sono il risultato della prosecuzione dell'indagine "Punta est", che già nel 2012 ha portato al sequestro di un cantiere di 9 mila metri quadrati del valore di circa 3 milioni di euro, e all'emissione di misure cautelari e interdittive nei confronti di un professore dell'Università di Pavia, di un imprenditore pavese e di un dirigente del settore Ambiente e territorio del Comune di Pavia. Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Pavia, risultano indagati anche alcuni altri funzionari amministrativi e imprenditori.

Ettore Filippi, 71 anni, ex vicesindaco di Pavia, è noto alle cronache soprattutto per essere stato il poliziotto che arrestò il numero uno delle Br, Mario Moretti. Filippi è stato infatti dirigente delle volanti della Questura di Milano e vicequestore della squadra mobile di Pavia. In passato era stato accusato dagli uomini del clan Epaminonda di avere rapporti con la mafia; fu arrestato e successivamente riconosciuto innocente e riabilitato. Poi l'esordio in politica nel Psi. Tra gli incarichi ricoperti quello di vicesindaco di Pavia e assessore al bilancio. Secondo l’inchiesta, che ora lo vede coinvolto, Filippi, grazie al suo ruolo politico, avrebbe permesso ad amici imprenditori di sanare costruzioni irregolari ottenendo anche concessioni edilizie per utilità pubblica, quindi con l'abbattimento di gran parte degli oneri costruttivi. In cambio di questi favori, secondo le indagini di carabinieri e guardia di finanza, avrebbe ricevuto soldi che sarebbero stati versati sui conti di alcuni comitati elettorali a lui relativi e a una sua società che si occupava di pubblicità ed eventi.

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