Venezia, sparge mastice sul volto della moglie e le dà fuoco

Cronaca

È successo a Vigonovo, dove la coppia cinese lavorava. La donna, ricoverata a Padova, è in prognosi riservata. Il marito è ricercato in tutta Italia per tentato omicidio

Con il volto sfigurato dalle ustioni provocate dal mastice infuocato, lotta per sopravvivere all'ospedale di Padova una donna cinese di 36 anni aggredita la sera del 20 ottobre dal marito connazionale, che ora è ricercato in tutta Italia per tentato omicidio. Il fatto è avvenuto nel laboratorio di calzature nel quale i due lavorano a Vigonovo, in provincia di Venezia. Non sono ancora state chiarite le ragioni che, durante l'ennesimo litigio, hanno spinto l'uomo, Dejindel Chen, a commettere l'atrocità. In base alla prima ricostruzione, Chen avrebbe immobilizzato la consorte, spalmandole prima sul volto della colla industriale e poi appiccando il fuoco. Le caratteristiche della sostanza collosa hanno reso la donna una sorta di torcia umana: le sue urla sono state udite da alcuni parenti che abitano nello stabile sopra il laboratorio, e che con grandi difficoltà, utilizzando delle coperte, sono riusciti a fermare le fiamme.

Il ricovero - La giovane cinese è stata condotta dapprima al vicino ospedale di Dolo (Venezia) e da qui, per la gravità delle sue condizioni, all'ospedale di Padova, nel reparto grandi ustioni. È in prognosi riservata, e anche se dovesse cavarsela potrebbe restare sfigurata al volto. Fondamentali saranno le prossime ore per capire se la prognosi possa essere favorevole.

La fuga del marito - Intanto il marito, un cinese regolare in Italia e incensurato, pare essere sparito. L'uomo non ha un'automobile, e per questo si ritiene che nell'immediatezza del fatto sia fuggito a piedi e poi si sia affidato a mezzi di fortuna, sfruttando probabilmente i trasporti pubblici. I Carabinieri di Venezia hanno voluto diffondere la sua foto, contando nella collaborazione di qualcuno che potesse averlo visto durante la fuga. Dejindel Chen potrebbe essere già molto lontano, forse con l'aiuto di qualche connazionale. La segnalazione in questi casi arriva automaticamente anche all'Europol, l'Ufficio di Polizia Europeo.

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