Meredith, la Cassazione: forse un gioco erotico finito male
CronacaLe motivazioni della sentenza con cui in terzo grado sono state annullate le assoluzioni per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Secondo i giudici sono stati sottovalutati gli indizi a carico dei due imputati. E Rudy Guede "non agì da solo"
L'omicidio di Meredith Kercher potrebbe essere stato conseguenza di una "esclusiva forzatura" della vittima "a un gioco erotico spinto di gruppo, che andò deflagrando, sfuggendo al controllo". E' una delle ipotesi avanzate dalla prima sezione penale della Cassazione che, il 26 marzo scorso, ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate in appello per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il "ventaglio di situazioni ipotizzabili" tracciate dalla Suprema Corte nella sentenza, depositata martedì 18 giugno, con cui si spiega il perché dell'annullamento con rinvio delle assoluzioni in appello di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, va "dall'accordo genetico sull'opzione di morte", alla "modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso", fino all'ipotesi più cruenta, ossia quella della costrizione di Meredith a partecipare a un "gioco erotico spinto di gruppo" finito in tragedia.
“Sottovalutati indizi a carico dei due imputati” - Secondo la Cassazione, inoltre, sono stati completamente "sottovalutati" gli indizi a carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In particolare, la prima sezione penale (sentenza 26455) nel disporre un nuovo processo d'appello dice che "il giudice del rinvio dovrà porre rimedio, nella sua più ampia facoltà di valutazione, agli aspetti di criticità e contraddittorietà, operando un esame globale e unitario degli indizi".
L'esito di questa "valutazione osmotica sarà decisiva non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti, ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti di Rudy Guede", l'ivoriano condannato definitivamente per l'omicidio a 16 anni di reclusione con rito abbreviato.
“Guede non ha agito da solo” - Secondo i giudici della Cassazione, infatti, Guede non ha agito da solo. Una deduzione che Piazza Cavour ricava dal fatto che Guede è stato condannato definitivamente con rito abbreviato "per concorso in omicidio della giovane studentessa".
"La pronuncia impugnata - scrive la Cassazione - presta il fianco al lamentato vizio di violazione di legge e di difetto di adeguata motivazione nel passaggio cruciale della ricostruzione del fatto che attiene alla presenza di concorrenti nel reato, nell'abitazione nella disponibilità oltre che della vittima, della sola Knox, in quella maledetta serata, profilo che non va sicuramente inteso in un automatismo probatorio, ma che costituisce un segmento significativo nell'itinerario costruttivo".
“Sottovalutati indizi a carico dei due imputati” - Secondo la Cassazione, inoltre, sono stati completamente "sottovalutati" gli indizi a carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In particolare, la prima sezione penale (sentenza 26455) nel disporre un nuovo processo d'appello dice che "il giudice del rinvio dovrà porre rimedio, nella sua più ampia facoltà di valutazione, agli aspetti di criticità e contraddittorietà, operando un esame globale e unitario degli indizi".
L'esito di questa "valutazione osmotica sarà decisiva non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti, ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti di Rudy Guede", l'ivoriano condannato definitivamente per l'omicidio a 16 anni di reclusione con rito abbreviato.
“Guede non ha agito da solo” - Secondo i giudici della Cassazione, infatti, Guede non ha agito da solo. Una deduzione che Piazza Cavour ricava dal fatto che Guede è stato condannato definitivamente con rito abbreviato "per concorso in omicidio della giovane studentessa".
"La pronuncia impugnata - scrive la Cassazione - presta il fianco al lamentato vizio di violazione di legge e di difetto di adeguata motivazione nel passaggio cruciale della ricostruzione del fatto che attiene alla presenza di concorrenti nel reato, nell'abitazione nella disponibilità oltre che della vittima, della sola Knox, in quella maledetta serata, profilo che non va sicuramente inteso in un automatismo probatorio, ma che costituisce un segmento significativo nell'itinerario costruttivo".