Il carabiniere rimasto ferito nell’attentato davanti a Palazzo Chigi è ricoverato da 20 giorni in un istituto di riabilitazione vicino a Imola. Parla, discute, si informa. Circondato dall’affetto della figlia Martina e dei colleghi del Battaglione Toscana
“Voglio tornare a correre”. Giuseppe Giangrande ricomincia da qui. Il brigadiere rimasto ferito nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi dello scorso 28 aprile è disposto a tutto pur di riprendersi quella vita che Luigi Preiti stava per toglierli.
Giangrande da venti giorni è ricoverato in un istituto di riabilitazione a Montecatone, a pochi chilometri da Imola, nel reparto di terapia sub intensiva. Un reportage del Messaggero, domenica 2 giugno, racconta come il brigadiere trascorre le sue giornate, tra la riabilitazione e l’affetto dei colleghi e soprattutto della figlia Martina.
Parla, discute, si informa. Mangia con appetito sempre con l'aiuto di qualcuno, vede la tv e passa le notti relativamente tranquille
Per il brigadiere le giornate sono sostanzialmente divise in due. Al mattino terapia con sedute massacranti a cui si sottopone senza battere ciglio. La seconda parte della giornata è invece dedicata alle visite.
Giangrande da venti giorni è ricoverato in un istituto di riabilitazione a Montecatone, a pochi chilometri da Imola, nel reparto di terapia sub intensiva. Un reportage del Messaggero, domenica 2 giugno, racconta come il brigadiere trascorre le sue giornate, tra la riabilitazione e l’affetto dei colleghi e soprattutto della figlia Martina.
Parla, discute, si informa. Mangia con appetito sempre con l'aiuto di qualcuno, vede la tv e passa le notti relativamente tranquille
Per il brigadiere le giornate sono sostanzialmente divise in due. Al mattino terapia con sedute massacranti a cui si sottopone senza battere ciglio. La seconda parte della giornata è invece dedicata alle visite.