I giudici della Corte d'Assise di Milano hanno confermato in secondo grado la condanna per Carlo Cosco, ex marito della testimone di giustizia uccisa il 25 novembre 2009. La figlia Denise chiede per la madre il funerale a Milano
Quattro ergastoli, un'assoluzione e uno sconto di pena. E' questa la decisione della Corte d'Assise d'Appello di Milano per l'omicidio di Lea Garofalo. I giudici hanno così parzialmente modificato la sentenza di primo grado nel processo per il sequestro e l'omicidio della testimone di giustizia calabrese, uccisa a Milano il 24 novembre 2009. La Corte d'Assise aveva inflitto 6 ergastoli.
Per la figlia di Lea Garofalo, Denise, che si è costituita parte civile contro il padre, Carlo Cosco, i giudici hanno confermato un risarcimento di 200mila euro. La ragazza, che oggi ha 21 anni, era presente al momento della lettura del verdetto, coperta, come sempre, da un paravento. Attraverso il suo legale ha manifestato l'intenzione di voler celebrare il funerale della madre a Milano. I resti del cadavere della testimone di giustizia sono stati trovati in un campo in Brianza grazie alle rivelazioni del pentito Carmine Venturino, che ha raccontato che il corpo della donna venne bruciato e non sciolto nell'acido, come invece si è creduto per tutta la durata del processo di primo grado.
Quattro ergastoli e un'assoluzione - I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno confermato la condanna all'ergastolo, inflitta in primo grado nel marzo 2012 per Carlo Cosco (un anno di isolamento diurno), per il fratello Vito Cosco (otto mesi di isolamento diurno), per Rosario Curcio e per Massimo Sabatino. Per quest'ultimo il sostituto Pg Marcello Tatangelo aveva chiesto l'assoluzione, anche sulla base delle dichiarazioni del pentito Carmine Venturino che lo aveva scagionato. Dopo la sentenza di primo grado, il pentito aveva scagionato anche Giuseppe Cosco e per lui oggi i giudici hanno dichiarato l' assoluzione "per non aver commesso il fatto".
Al pentito Venturino (ergastolo in primo grado, così come Giuseppe Cosco) i giudici hanno inflitto 25 anni di reclusione, riconoscendogli le attenuanti generiche ma non l'attenuante speciale della collaborazione.
Lea Garofalo è stata uccisa nel 2009 - Le condanne in appello stabilite dai giudici di Milano per l'omicidio di Lea Garofalo arrivano a 11 anni di distanza dall'inizio della vicenda e a 4 dal suo assassinio. Tutto prende il via nel 2002 quando, come testimone di giustizia, Lea viene sottoposta insieme alla figlia Denise a un programma di protezione provvisorio. Ai magistrati della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro aveva raccontato le faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco, entrambe legate alla 'ndrangheta.
Venne uccisa a Milano il 24 novembre 2009 e il suo corpo fu bruciato in un magazzino a Monza.
Per la figlia di Lea Garofalo, Denise, che si è costituita parte civile contro il padre, Carlo Cosco, i giudici hanno confermato un risarcimento di 200mila euro. La ragazza, che oggi ha 21 anni, era presente al momento della lettura del verdetto, coperta, come sempre, da un paravento. Attraverso il suo legale ha manifestato l'intenzione di voler celebrare il funerale della madre a Milano. I resti del cadavere della testimone di giustizia sono stati trovati in un campo in Brianza grazie alle rivelazioni del pentito Carmine Venturino, che ha raccontato che il corpo della donna venne bruciato e non sciolto nell'acido, come invece si è creduto per tutta la durata del processo di primo grado.
Quattro ergastoli e un'assoluzione - I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno confermato la condanna all'ergastolo, inflitta in primo grado nel marzo 2012 per Carlo Cosco (un anno di isolamento diurno), per il fratello Vito Cosco (otto mesi di isolamento diurno), per Rosario Curcio e per Massimo Sabatino. Per quest'ultimo il sostituto Pg Marcello Tatangelo aveva chiesto l'assoluzione, anche sulla base delle dichiarazioni del pentito Carmine Venturino che lo aveva scagionato. Dopo la sentenza di primo grado, il pentito aveva scagionato anche Giuseppe Cosco e per lui oggi i giudici hanno dichiarato l' assoluzione "per non aver commesso il fatto".
Al pentito Venturino (ergastolo in primo grado, così come Giuseppe Cosco) i giudici hanno inflitto 25 anni di reclusione, riconoscendogli le attenuanti generiche ma non l'attenuante speciale della collaborazione.
Lea Garofalo è stata uccisa nel 2009 - Le condanne in appello stabilite dai giudici di Milano per l'omicidio di Lea Garofalo arrivano a 11 anni di distanza dall'inizio della vicenda e a 4 dal suo assassinio. Tutto prende il via nel 2002 quando, come testimone di giustizia, Lea viene sottoposta insieme alla figlia Denise a un programma di protezione provvisorio. Ai magistrati della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro aveva raccontato le faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco, entrambe legate alla 'ndrangheta.
Venne uccisa a Milano il 24 novembre 2009 e il suo corpo fu bruciato in un magazzino a Monza.