L’ex moglie del Cavaliere si oppone al blocco dell’assegno di mantenimento di 36 milioni l’anno ritenuto dal presidente del Pdl troppo oneroso. Un appannaggio su cui, pare, siano franati per l'ennesima volta i tentativi di trovare un accordo
Con una memoria depositata mercoledì 10 aprile anche Veronica Lario si è costituita in appello nella causa di divorzio da Silvio Berlusconi. La richiesta era stata avanzata il 19 marzo scorso dall'ex premier contro la decisione di prima istanza di concedere a Lario un assegno di mantenimento di 36 milioni l'anno.
Lo scorso dicembre, il tribunale aveva deciso per un assegno che Berlusconi avrebbe dovuto versare alla ex-moglie da tre milioni al mese, ma circa un mese fa il Cavaliere ha presentato appello.
L'ex “premiere dame”, nella memoria, si è opposta al blocco dell'appannaggio decretato in primo grado e che è stato ritenuto dal Cavaliere troppo oneroso. Un appannaggio su cui, pare, siano franati per l'ennesima volta i tentativi di trovare un accordo.
Inoltre, i legali degli ex coniugi in questi giorni si sarebbero recati dai giudici della Corte d'appello per sapere se è necessario che i due ex compaiano o meno all'udienza relativa all'assegno di mantenimento prevista per le prossime settimane e che dovrebbe tenersi nel più stretto riserbo.
Lo scorso dicembre, il tribunale aveva deciso per un assegno che Berlusconi avrebbe dovuto versare alla ex-moglie da tre milioni al mese, ma circa un mese fa il Cavaliere ha presentato appello.
L'ex “premiere dame”, nella memoria, si è opposta al blocco dell'appannaggio decretato in primo grado e che è stato ritenuto dal Cavaliere troppo oneroso. Un appannaggio su cui, pare, siano franati per l'ennesima volta i tentativi di trovare un accordo.
Inoltre, i legali degli ex coniugi in questi giorni si sarebbero recati dai giudici della Corte d'appello per sapere se è necessario che i due ex compaiano o meno all'udienza relativa all'assegno di mantenimento prevista per le prossime settimane e che dovrebbe tenersi nel più stretto riserbo.