La protesta di Niccolò Ghedini e Piero Longo, che difendono il leader del Pdl, dopo il no dei giudici della corte d’Appello di Milano al legittimo impedimento. “E’ intromissione in campagna elettorale” hanno denunciato minacciando di rimettere il mandato
La corte ha ritenuto che non siano un legittimo impedimento né la riunione con gli europarlamentari del Pdl che aveva Berlusconi oggi, venerdì 1 febbraio, né la presentazione dei candidati in Lazio prevista per il pomeriggio. "Quella dei giudici è intromissione in campagna elettorale per il rilievo mediatico che avrà la richiesta di condanna", ha ribadito in aula Ghedini, legale dell'ex-premier. "E' la pervicace volontà di fare un processo in tempi mai visti ed è il timore della prescrizione che arriva nel giugno 2013. Chiedete leale collaborazione ma non la offrite. La nostra presenza è del tutto inutile", ha aggiunto il legale.
Sul caso è intervenuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, che ha definito la decisione dei giudici di Milano "scandalosa" perché mira a "bloccare" la campagna elettorale; per questo, ha detto, "è necessario un intervento del Csm e del presidente Napolitano.
Nelle scorse udienze, la difesa di Berlusconi – condannato in primo grado a quattro anni di carcere - ha chiesto più volte la sospensione del processo a fino dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio, richiesta che non è stata accolta. I legali dell'ex-premier hanno già presentato istanza di legittimo impedimento anche per l'udienza di lunedì 4 febbraio nel processo che vede imputato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile nel caso Ruby.