Droga, Cassazione: il consumo di gruppo non è reato

Cronaca

I giudici: è "penalmente irrilevante" sia in caso di "mandato all'acquisto", sia in caso di "acquisto comune". La Corte era chiamata a decidere su un ricorso presentato su una sentenza del gup di Avellino del giugno 2011

E' "penalmente irrilevante" il consumo di gruppo di stupefacenti sia in caso di "mandato all'acquisto", sia in caso di "acquisto comune". Lo hanno deciso le sezioni unite penali della Cassazione, rispondendo al quesito se sia reato il consumo di gruppo di stupefacenti dopo l'introduzione della legge Fini-Giovanardi del 2006.
La Cassazione ha stabilito in camera di consiglio che non è reato e ha distribuito una informazione provvisoria al termine dell'udienza. Le motivazioni della decisione si conosceranno con il deposito.

In particolare, la Cassazione ha dovuto decidere sul contrasto giurisprudenziale in base al ricorso presentato su una sentenza del gup di Avellino che il 28 giugno 2011 aveva dichiarato non luogo a procedere nei confronti di un uomo "perché il fatto non sussiste", appunto, per il reato di uso di stupefacenti.
La questione, esaminata giovedì 31 gennaio dalla Cassazione, era: "Se a seguito della novella introdotta dalla legge n.49 del 2006, il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti sia o meno penalmente rilevante, nella duplice ipotesi di mandato all'acquisto o dell'acquisto comune".
Le sezioni unite, presiedute dal primo presidente Ernesto Lupo, in pubblica udienza hanno appunto deciso che "è penalmente irrilevante in entrambe le ipotesi".

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