Censimento Istat, in Italia 59,4 milioni di residenti

Cronaca

La popolazione, rispetto al 2001, è cresciuta del 4,3%. L'incremento è dovuto agli stranieri: in dieci anni sono aumentati di 2.694.256. Al 9 ottobre 2011, ci sono 93,7 uomini ogni 100 donne. TUTTI I DATI

I residenti in Italia sono 59.433.744. E' il dato definitivo dell'ultimo censimento Istat, dal quale emerge un incremento del 4,3% rispetto al 2001 quando si contarono 56.995.744 residenti. La crescita è dovuta solo agli stranieri: in dieci anni sono aumentati di 2.694.256 mentre gli italiani sono diminuiti di 250mila unità (Il comunicato stampa e i dati). Tra gli italiani, come in passato, prevalgono le donne sugli uomini: 93,7 maschi per ogni 100 femmine. Aumentano gli anziani: la popolazione over 65 è passata dal 18,7% della popolazione nel 2001 al 20,8% attuale. Quella over 85 rappresenta il 2,8%. E aumentano anche le persone ultracentenarie, 15.080 in totale, con una nettissima prevalenza delle donne: 12.620.

Quasi un terzo degli stranieri vive in Lombardia - Nel corso dell'ultimo decennio, dunque, la popolazione straniera residente in Italia è triplicata, passando da 1.334.889 milioni a 4.029.145 milioni, con una crescita del 201,8%. Due stranieri su tre risiedono al nord, il 24% al centro e solo il 13,5% al sud. Le donne straniere sono il 53,3% del totale, ma salgono al 56,6% nel Meridione. Quasi un quarto degli stranieri vive in Lombardia, il 23% in Veneto e in Emilia Romagna. Il 46% ha un'età compresa tra 25 e 44 anni.

In Italia più donne che uomini - In Italia, al 9 ottobre 2011, ci sono 93,7 uomini ogni 100 donne (28.745.507 uomini, 30.688.237 donne). A livello territoriale non si segnalano differenze significative, anche se nell'Italia Centrale il rapporto di mascolinità scende al 92,3% (5.568.595 uomini, 6.032.080 donne), mentre nelle regioni del Sud, nelle Isole e nel Nord-Est si attesta rispettivamente a 94,3% (6.783.667 uomini, 7.193.764 donne), 94,1% (3.219.998 uomini, 3.422.268 donne) e 94,2% (5.551.923 uomini, 5.895.882 donne). Il rapporto di mascolinità è più alto in Trentino-Alto Adige (95,9%), Basilicata (95,8%) e Sardegna (95,6%) mentre il più basso si registra in Liguria (89,5%).
In 1.898 comuni, pari al 23,5% del totale, il rapporto di mascolinità risulta sbilanciato a favore della componente maschile, con il primato che spetta a due centri del cuneese: Castelmagno (182,8 uomini ogni 100 donne) e Valmala (190,9 uomini ogni 100 donne). Al contrario, si contano solo 67,8 uomini ogni 100 donne a Montebello sul Sangro in provincia di Chieti, e  69,4 a Introzzo in provincia di Lecco.

Il comune più grande e il più piccolo - Curiosità: la Capitale si conferma il Comune più popoloso d'Italia, con 2.617.175 residenti, seguita da Milano (1.242.123), Napoli (962.003), Torino (872.367) e Palermo (657.561). Nel nordovest si concentrano i Comuni più piccoli, e il primato va a Pedesina con appena 30 abitanti, seguita da Menarola (46), entrambi in provincia di Sondrio. La popolazione residente del nostro paese si distribuisce per il 26,5% nell'Italia nordoccidentale, per il 23,5% nell'Italia meridionale, per il 19,5% nell'Italia centrale, per il 19,3% nell'Italia nordorientale e per il restante 11,2% nelle isole. La regione più popolosa è la Lombardia con 9.704.151 residenti, quella con meno abitanti la Valle d'Aosta (126.806).

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