Carceri: meno detenuti, ma il sovraffollamento resta alto

Cronaca

Secondo l'Istat nel 2011 il numero di chi è entrato in cella è sceso leggermente, ma la situazione è critica: la media è pari a 146 persone ogni 100 posti. Maglia nera alla Puglia. E solo il 10% dei detenuti ha una condanna definitiva. MAPPE E GRAFICI

Scende il numero dei detenuti nelle carceri italiane: nel corso del 2011 sono stati 66.897, in lieve calo rispetto ai 67.961 del 2010 (-1,6%). Resta comunque molto alto l'indice di sovraffollamento degli istituti penitenziari: ogni 100 posti letto disponibili ci sono 146,4 detenuti. Sono questi i principali dati che emergono dal capitolo dedicato alle carceri nell'Annuario Statistico Italiano, pubblicato come di consuetudine a fine anno dall'Istat.

Strutture sovraffollate
- Se il 2011 ha fatto registrare meno detenuti rispetto all'anno precedente, il dato assoluto resta comunque molto alto rispetto alla disponibilità effettiva delle carceri italiane. Cinque anni fa, nel 2007, il numero totale dei detenuti era più basso di di circa 20mila unità (48.693 del 2007 rispetto ai 67.961 del 2011). E questo nonostante l'entrata in vigore della legge svuota-carceri del 2010, come sottolinea la stessa Istat: "Malgrado gli effetti della legge n. 199 del 2010 che ha portato all’uscita dagli istituti di pena per adulti di 4.304 detenuti tra la sua entrata in vigore (16 dicembre 2010) e la fine del 2011, il problema del sovraffollamento continua ad affliggere le strutture carcerarie".
Il quadro resta più problematico soprattutto in alcune aree del paese: "Nell’Italia settentrionale - continua l'Istat - la situazione è mediamente più critica (157,5 detenuti per 100 posti letto), ma anche nel Mezzogiorno e nell’Italia centrale (141,2 e 139,0) i valori sono ben lontani da quello ottimale". GUARDA LA MAPPA INTERATTIVA
La regione con l'indice di sovraffollamento più alto è la Puglia (182,2), mentre quella con il valore più basso è il Trentino Alto Adige: quest'ultima è l'unica regione ad avere un valore inferiore a 100 (72,3%). Tra le regioni in cui il rapporto detenuti-disponibilità di posti letto resta molto alto c'è la Lombardia (172,8), l'Emilia Romagna (163,1) e la Calabria (139,1). Al di là del Trentino Alto Adige, le Regioni più virtuose sono invece Sardegna (106) e Basilicata (107,3).

Gli altri dati
- Solo un detenuto su 10 tra quelli entrati nelle carceri italiane nel 2011 ha una condanna definitiva, mentre i restanti sono ancora in attesa di giudizio: il 25% viene rimesso in libertà entro una settimana.
I reati per cui si registrano più detenzioni sono quelli contro il patrimonio (rapine e furti - 33647 casi), seguiti dalla violazione della norme sugli stupefacenti (27.459) (GUARDA IL GRAFICO INTERATTIVO).
Più di un terzo (36,1%) dei detenuti nelle carceri italiane è di cittadinanza straniera: la metà proviene dall'Africa (50,4%), un'altra quota consistente dal resto d'Europa (38,4%).
Quasi un quarto (24,5%), invece, è tossicodipendente: quest'ultimo fenomeno è comunque più ridotto tra gli stranieri (20,2%). Un detenuto su cinque (20,9%) svolte attività lavorative all'interno delle strutture, per lo più alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria.
Le donne recluse restano una minoranza molta bassa: sono il 4,2% rispetto al 95,8% dei maschi, un rapporto questo che risulta costante nel corso del tempo.

Il confronto con gli altri paesi - Per l'edizione 2012, l'Istat e il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia hanno elaborato anche un confronto con i sistemi europei e del resto del mondo. Su un totale di 10 milioni di detenuti nel mondo, il paese con la popolazione carceraria più numerosa si conferma gli Stati Uniti (2 milioni); mentre quello con meno è l'Islanda (165).
Rispetto al resto d'Europa l'Italia fa registrare un tasso di detenzione più basso: 112,6% reclusi ogni 100mila abitanti (la media europea è di 127,7). Lo stesso non vale però per l'indice di sovraffollamento: in Europa siamo secondi sola alla Serbia (172,3) e, comunque, ben lontani da paesi simili al nostro come la Spagna (111,4) o la Francia (108,4).

Le proteste - Proprio per il sovraffollamento delle carceri, non si fermano le proteste all'interno delle strutture: nel 2011 ci sono stati 6628 scioperi della fame, ma anche rifiuto di vitto e terapie (1179) e danneggiamento degli oggetti (529 casi).

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